La sicurezza messa in pericolo
Scherzo telefonico a Meloni, il consigliere Talò deve dimettersi? Sì, gaffe imbarazzante, chi ha sbagliato paghi
Nel Sì&No del Riformista spazio al dibattito sull’argomento centrale delle ultime ore: “Scherzo telefonico a Meloni, il consigliere Talò deve dimettersi?”. Favorevole Piero De Luca, deputato del Partito Democratico, perché è stata “una gaffe imbarazzante: vanno chiarite le dinamiche e chi ha sbagliato, paghi”. Contraria invece la giornalista Marta Ottaviani, secondo cui “sostituire un noto atlantista sarebbe un grande favore a Mosca”.
Qui il commento di Piero De Luca:
Una figuraccia clamorosa del governo che non ha precedenti e che mina profondamente la credibilità del nostro Esecutivo a livello internazionale. Una gaffe imbarazzante, frutto di una superficialità che sfocia in vero e proprio dilettantismo di un pezzo della struttura diplomatica di supporto del Premier Meloni. Non ci sono altre parole per commentare quanto è emerso in queste ore: sembra davvero inverosimile, ai limiti della farsa, che un duo di comici possa orchestrare e riuscire a mettere in campo con tanta facilità una telefonata diretta con il Premier italiano, toccando tra l’altro dossier estremamente delicati, come quelli relativi alle risposte europee ed internazionali all’aggressione russa dell’Ucraina, alle politiche migratorie o ai rapporti con la Tunisia.
È di una gravità inaudita che il nostro Presidente del Consiglio abbia espresso valutazioni riservate, su temi così sensibili da un punto di vista strategico e geopolitico ad un finto interlocutore internazionale, in alcuni momenti con toni anche particolarmente colloquiali e confidenziali imbarazzanti alla luce di quanto emerso. Volendo tralasciare la questione dell’accento poco credibile per il presunto presidente della Commissione dell’Unione Africana, così come i parallelismi cinematografici di facile ironia (vedi il richiamo facile a Totò Truffa) che ci farebbero sorridere se non ci fosse da piangere, c’è un altro elemento che aggrava ulteriormente la situazione.
La versione del sottosegretario Fazzolari
Per motivare tanta approssimazione, il governo ha messo una pezza addirittura peggiore del buco invocando, tramite il sottosegretario Fazzolari, addirittura un complotto ordito da parte della Russia nei confronti del nostro Paese. Ed invero, a questo punto, il tema critico che questa vicenda pone alla nostra attenzione si sposta sul versante della sicurezza nazionale e la preoccupazione non può che aumentare. Questa gravissima falla impone al Governo di fornire tutti i chiarimenti necessari al Parlamento e quindi al Paese senza più derubricare l’accaduto ad una mera leggerezza o semplice incidente diplomatico.
È stato veramente un attacco di Mosca?
Anzitutto, Fazzolari o la stessa Premier avrebbero il dovere di chiarire se siamo davvero stati oggetto di un attacco di carattere ibrido-diplomatico da parte della Russia. Dovrebbero poi spiegare le ragioni che hanno condotto a questo avvenimento e le contromisure o le azioni che hanno adottato da subito per evitare che si possa ripetere di nuovo. Dovrebbero poi dirci se ci sono stati altri casi simili di cui sono a conoscenza. E avrebbero il dovere di chiarire immediatamente se ci sono rischi che corre l’Italia in questo momento e se innalzare o meno il livello di allerta.
Quello che è certo è che la nostra sicurezza è stata messa in serio pericolo dal Governo. Non da ultimo, è da rilevare poi il contenuto della conversazione e il tono utilizzato dalla Meloni che mettono la ciliegina su una torta che sa di pasticcio dall’inizio alla fine. Pur non incorrendo in macroscopici scivoloni, alcuni passaggi non sono pienamente allineati con le dichiarazioni pubbliche rese finora, ad esempio sulla stanchezza rispetto alla vicenda Ucraina. Il nostro Paese merita, insomma, maggiore rispetto e attenzione. Ne va della credibilità ed autorevolezza internazionale del nostro Paese, su cui non possiamo permetterci di scherzare.
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