Scuola, Lega e M5s fronte comune contro Dad per i no vax: “Discriminatorio”

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 12 Maggio 2020 Roma (Italia) Cronaca Fase 2 : La famiglia Ricci Valentini ha vissuto il lockdown con cinque figli in casa gestendo lavoro e scuola , la mancata riapertura delle scuole crea difficoltà di gestione ed organizzazione anche in previsione di una ripresa delle attività lavorative Nella Foto : Eleonora si connette con la classe aiutata da mamma Beatrice Photo Cecilia Fabiano/LaPresse May 12 , 2020 Rome (Italy) News Phase 2 : The Ricci Valentini family experienced the lockdown with five children at home managing work and homeschooling , since the schools are still closed the family have many management and organization difficulties especially if happens a resumption of work activities In the pic : Eleonora connects with the class helped by mom Beatrice

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi prende tempo sulla proposta delle Regioni di cambiare il protocollo per alleggerire le quarantene degli studenti “Sarà una decisione collegiale del governo”. L’ipotesi è di evitare il tampone immediato per tutti i compagni nel caso di scoperta di un positivo in classe, mandando in Dad, solo al secondo caso di contagio, i non vaccinati e mantenendo in presenza e in autosorveglianza i vaccinati con mascherina Ffp2.

Aspettando la decisione che verrà presa al Consiglio dei ministri di mercoledì 5 su indicazione degli esperti del Comitato tecnico scientifico, la proposta è diventata un caso politico. Lega e M5S fanno fronte comune e protestano contro la “discriminazione degli studenti non vaccinati”, dall’altra parte si trovano i presidenti di regione, come Vincenzo De Luca, che evocano il ritorno in Dad per tutti come lo scorso anno.

In prima linea a dire no alla proposta di cui è stato portavoce il presidente leghista del Friuli Venezia Giulia, presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga sono i due sottosegretari all’Istruzione, Rossano Sasso (leghista anche lui) e Barbara Floridia (M5S). Con loro si è schierato anche Fratelli d’Italia che ritiene l’ipotesi della Dad per i non vaccinati “una follia”.

“La scuola è il luogo dove si insegna l’inclusione: lasciare alcuni studenti a svolgere didattica in presenza e altri in Dad perché non vaccinati sarebbe davvero grave, oltre che particolarmente difficile da un punto di vista didattico-organizzativo”, spiega Floridia che coglie i due punti deboli della proposta. Sono le stesse domande che si pone anche il sindacato degli insegnanti per voce di Maddalena Gissi della Cisl.

Il presidente del Cts Franco Locatelli è aperturista e ieri ha detto che “rimandare gli alunni a casa sarà l’ultima cosa che faremo. La scuola ha già sofferto troppo, terremo duro fino all’ultimo”. Non è un mistero che Draghi prema per un aumento dei tamponi e del tracciamento, oltre che dei vaccini. Sul campo oltre a regole più leggere resta la proposta di dotare le aule di apparecchi di rilevamento e miglioramento dell’areazione.