Patrizio Bianchi, il ministro dell’Istruzione, si oppone al prolungamento delle vacanze natalizie per gli studenti. Lo ha detto chiaramente a Unomattina, sottolineando che il comparto scolastico sta reagendo positivamente alla quarta ondata di Covid-19 e alla variante omicron.

“L’allungamento vacanze natalizie è una misura sbagliata. La scuola è il comparto che con più prontezza ha risposto all’invito alla vaccinazione. C’è una risposta da dare al Covid che è, appunto, la vaccinazione. I positivi nelle scuole sono sotto allo 0,50%, le classi in quarantena sono 10 mila su 400 mila”. Il problema, sostiene il ministro, “è cosa avviene fuori dalla scuola”. Bianchi è perciò intenzionato a concludere l’anno scolastico assicurando la didattica in presenza, grazie alla protezione assicurata dai vaccini. “Il vero strumento per evitare il ritorno alle quarantene è la vaccinazione”, ha rimarcato a Unomattina, allontanando l’ipotesi della chiusura degli istituti a gennaio.

Rassicurazione arrivano anche dal premier Mario Draghi nella conferenza stampa di fine anno all’ordine dei Giornalisti: “Dobbiamo difendere la normalità raggiunta che vuol dire scuola in presenza, niente chiusure ed una socialità. Per farlo dobbiamo prendere tutte le precauzioni possibili e domani si discuterà di questo. Dobbiamo capire cosa fare per rallentare la diffusione del virus: mascherine all’aperto, l’uso di mascherine Ffp2. Non e’ escluso l’uso del tampone perché c’è un periodo in cui la protezione decresce. In quel periodo può  essere utile fare i tamponi” anche ai vaccinati, ha aggiunto.

Per quanto riguarda la proposta di Green pass a scuola, Bianchi si dice pronto ad avviare una discussione nella mattinata di domani con gli altri ministri in cabina di regia. Anche se la proposta dei sindaci ha trovato ampia opposizione, dice il ministro, “ne discuteremo serenamente”. Certo, ragiona Bianchi, un conto sono i ragazzi grandi vaccinati all’85%, un conto sono i bambini.

Ma i sindaci sono sul piede di guerra e chiedono subito l’introduzione del certificato verde per evitare la chiusura delle scuole. Portavoce di questa richiesta è il presidente delle Autonomie Locali Italiane, e sindaco di Pesaro, Matteo Ricci. “I sindaci – scrive in una nota – hanno ben chiara la situazione sui loro territori, che è inequivocabilmente critica e molto preoccupante, per questo abbiamo chiesto nei giorni scorsi attraverso un appello al premier Draghi, al ministro della Salute Speranza e al ministro dell’Istruzione Bianchi provvedimenti urgenti per introdurre il Green Pass nelle scuole. Dobbiamo evitare in ogni modo, con qualsiasi strumento, di tornare indietro e chiudere le scuole”.

Ricci ha riportato i dati allarmanti dei contagi di Covid-19: secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il 28% dei nuovi casi si verifica in età scolare, l’incidenza tra i 5 e 11 anni è la più alta di tutte e abbiamo già 10mila classi in Dad. A fronte di questi numeri, il presidente delle Autonomie Locali Italiane chiede l’introduzione del green pass per gli studenti nelle scuole. “Il governo ha parlato di rischio scuole chiuse fino a metà gennaio”, è l’allarme lanciato da Ricci.

Per allontanare lo spettro della didattica a distanza che, come dimostrato da alcuni esperti, ha avuto ripercussioni sull’apprendimento e sullo stato psicologico dei giovani, Bianchi tira dritto sulla necessità di tenere aperte le scuole. L’obiettivo, per il ministro, è assicurare ai ragazzi dell’ultimo anno delle scuole superiori un esame di maturità “serio”. Entro gennaio, assicura il responsabile dell’istruzione, verranno comunicate le modalità della prova finale. “Di sicuro faremo un esame serissimo per cui i ragazzi studino e si preparino bene”, ha sottolineato Bianchi.

Ma l’attenzione sull’emergenza sanitaria nel paese è alta. “Abbiamo la responsabilità di capire come va la situazione pandemica – ha precisato il ministro – sono contento che ci sia il dibattito sulla maturità con esame scritto e orale o solo orale, ma quel che è certo è che sarà un esame serio”.

La variante omicron spaventa e potrebbe condizionare le scelte future. “Ora la situazione della scuola è sotto controllo – assicura Bianchi – ma c’è un’evoluzione per cui decideremo di conseguenza”.

 

 

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