Sebbene il numero dei contagi in Campania sia lievemente diminuito nelle ultime 24 ore, l’indice di positività schizza al 17,5%. Sono 5.192 i nuovi casi di Covid in Campania nelle ultime 24 ore. I decessi registrati sono invece tre. Lo rende noto il bollettino dell’Unità di crisi regionale per l’emergenza Coronavirus. Il presidente della Regione Campania tiene d’occhio costantemente il bollettino e negli ultimi giorni è tornato ad agitare lo spettro della Dad, almeno nelle scuole elementari. Ma i genitori non ci stanno e saltano sul piede di guerra.

I numeri del Contagio in Campania

Secondo i dati aggiornati alle 23.59 del giorno 1 gennaio i positivi sono 5.192 ricavati dall’esame di 29.677 test, tra molecolari e antigenici. Il tasso di positività è salito al 17,5%. Per quanto riguarda la situazione negli ospedali sono 55 i posti letto di terapia intensiva occupati su un totale di 656 disponibili mentre quelli delle degenze occupati sono 718 su un totale di 3.160 disponibili tra posti letto Covid nelle strutture pubbliche e offerta privata.

De Luca: “Tardare di un mese la riapertura delle scuole”

Lo spettro della Dad De Luca lo ha agitato durante la sua ultima diretta nell’ultimo giorno dell’anno. “In questo momento – ha spiegato De Luca – il grosso del contagio del Covid riguarda le età di 5- 11 anni. Ci sono allora le condizioni per riaprire senza problemi il prossimo 10 gennaio, come calendario regionale? A me sembrerebbe giusto usare un mese per ampliare la vaccinazione per i bimbi piccoli e riaprire le scuole in sicurezza. Oggi l’apertura è prevista il 10 gennaio, credo valga la pena di riflettere, sapendo che la tutela della salute è un tema prioritario dei bimbi”.

La riflessione è aperta ma non sarà lui a decidere ma al Governo che lunedì 3 gennaio si riunirà per analizzare i dati del contagio a scuola regione per regione per valutare le riaperture. A questo si aggiunge anche il problema della consegna delle mascherine che dovranno essere date al personale scolastico. E in più la nuova ondata di contagi ha messo a dura prova anche il numero dei docenti e del personale scolastico contagiato. Ma l’ipotesi di far slittare la riapertura divide docenti, presidi e soprattutto genitori.

Genitori sul piede di guerra

Il Tar ha decretato illegittime le ordinanze di chiusura delle scuole del presidente della Regione e aperto la strada alle cause risarcitorie. “Il Codacons e l’associazione scuole aperte Campania hanno già raccolto numerose richieste da parte dei genitori di studenti che hanno subito danni e tante ancora ne raccoglieranno e la Regione Campania dovrà risponderne con le casse dell’erario pubblico”, scrivono in una nota le due associazioni promotrici dell’iniziativa.

“Le scuole non sono luogo di contagio e – sottolineano – operando un bilanciamento costi-benefici, il diritto all’istruzione non poteva e non può essere compresso da decisioni regionali operate in dissenso alle scelte governative”.

E passano al contrattacco per la nuova ipotesi paventata da de Luca: “L’isolamento domiciliare in cui sono stati relegati i nostri bambini e ragazzi li ha esposti a danni che si sono aggravati di giorno in giorno, ancora oggi ne vediamo le conseguenze – scrivono in una nota gli avvocati Paola Emblema e Matteo Marchetti che seguono la vicenda per il Codacons e Associazione Scuole Aperte Campania – Siamo uniti e pronti per le azioni risarcitorie. Le disposizioni regionali hanno derogato inammissibilmente in peius a livelli minimi di servizio pubblico essenziale che lo Stato aveva stabilito, è inammissibile solo ipotizzare una nuova chiusura generalizzata e indiscriminata delle scuole in Campania, ove ciò poi dovesse accadere si procederà 1) ad avvertire il Presidente Draghi ed i Prefetti; 2) in sede penale mediante denunce specifiche”.

“Le dichiarazioni del presidente della Regione Campania sono di una gravità estrema, anche perchè dimostrano che egli ignora completamente quanto disposto dai protocolli vigenti nel resto del Paese – conclude la nota – Non vi è alcuna norma che preveda la frequenza scolastica in presenza di un alunno positivo e non si comprende in quale modo le scuole aperte impedirebbero alle famiglie che lo desiderano di vaccinare i bambini. Fare leva come al solito sul terrore divulgando anche informazioni inesatte è un modus operandi intollerabile da parte di un esponente delle istituzioni che non siamo più disposti a tollerare e che non esiteremo ad attaccare nelle sedi opportune se ve ne sarà motivo”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.