"Esprimo il mio più assoluto sconcerto"
Siracusa, furto sacrilego alla cappella dell’ospedale di Avola. Il parroco ai ladri di ostie: “restituitele ma prima pentitevi, siete incorsi nella scomunica”
Furto sacrilego alla cappella dell’ospedale di Avola, nel Siracusano. Ignoti hanno profanato e portato via le specie eucaristiche conservate nel tabernacolo. “Mentre esprimo il mio più assoluto sconcerto, unitamente ai sacerdoti e a tutto il popolo di Dio di Avola e dell’intera diocesi netina — dice il vescovo di Noto, Salvatore Rumeo -, esorto gli autori di questo grave reato a pentirsi e a restituire, anche in forma riservata, le ostie consacrate sottratte al cappellano dell’ospedale, don Eugenio Boscarino, o a qualche altro sacerdote presso una chiesa vicina.
Faccio presente ai responsabili di tale sacrilegio che, a norma del can. 1367 del Codice di diritto canonico, sono incorsi automaticamente nella scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica”. Il vescovo si dice disponibile a “incontrare personalmente questi fratelli che hanno gravemente peccato per aiutarli a ponderare la gravità del loro atto e invitarli, come farebbe Gesù buon pastore, a ritornare sui propri passi e a ravvedersi”.
Domenica prossima monsignor Rumeo si recherà, alle 16, nella cappella per celebrare una messa di riparazione, con la consacrazione delle nuove particole da riporre nel tabernacolo. “Esorto i fedeli e i parroci di Avola a unirsi spiritualmente a questa celebrazione – conclude -, mentre dispongo che in tutte le parrocchie della Diocesi si programmi un’ora di adorazione eucaristica riparatrice unitamente alla preghiera per la conversione di questi fratelli che hanno gravemente peccato, affidandoli al Cuore misericordioso di Gesù”.
© Riproduzione riservata




