Spadafora contro Conte, l’ex ministro spara contro il leader 5 Stelle: “Rischiamo di andare sotto il 10%”

Le accuse contro la sua gestione del Movimento 5 Stelle erano arrivate già in tv, quando era stato ospite di Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’ ma i titoli erano stati principalmente sul suo coming out. Oggi Vincenzo Spadafora, ex ministro per le politiche giovanili e lo sport nel secondo governo Conte, torna all’attacco proprio del leader dei pentastellati.

La prospettiva, secondo Spadafora è quella di scomparire o quasi dalla politica, almeno da quella che conta: “Rischiamo di scendere sotto il 10% se non torniamo ad una azione politica incisiva. Penso che le sue prime scelte, come accedere al finanziamento pubblico, riabilitare la figura di Berlusconi, astenerci al Senato su Renzi e Cesaro, rimettere in discussione i due importanti”, dice l’ex ministro in una intervista al Corriere della Sera. 

Critiche anche alla recente mossa di Conte di preparare un appello ai partiti per una donna al Quirinale, altra mossa ‘a metà’, dato che di nomi l’ex premier non ne ha fatti. E infatti Spadafora non manca di sottolineare quella che appare più una mossa propagandistica volta a scombussolare le carte Berlusconi e Draghi: “Da che io ricordi prima dell’elezione del capo dello Stato è sempre un grande classico – evidenzia l’ex ministro – Sarebbe certamente una bella novità, ci sono alcune personalità che per esperienza, cultura politica ed istituzionale sarebbero perfette per un ruolo così delicato e importante. In alcuni articoli, però, ho letto anche nomi che non credo siano votabili per il Movimento”.

Quanto ai malumori interni ai 5 Stelle, sempre più evidenti in questi mesi in cui Conte ha dovuto anche accusare una doppia sconfitta nell’elezione dei capigruppo alla Camera e al Senato, secondo l’ex ministro Spadafora questi nascono “quando il gruppo parlamentare scopre una rosa di nomi ipotizzata dal proprio leader leggendo i giornali, non perché donne. So che Conte intende riunirci a gennaio e credo sia utile rinviare ad allora ogni altra considerazione sul metodo e sulle eventuali persone da proporre”.

Sempre sulla partita del Quirinale Spadafora ritiene “doveroso” per il Movimento “iniziare il confronto sul Colle con coloro che giocano nel nostro stesso campo e con i quali in futuro, come ha detto il presidente Conte, formeremo il campo progressista”.

Quanto al ruolo di Conte, per l’ex ministro deve “tenere uniti i gruppi parlamentari” e per farlo quest’ultimi vanno “coinvolti in un ragionamento politico condiviso e non a cose fatte”. Un esempio? “Sono certo che il nostro gruppo parlamentare, ad esempio, ribadirà con nettezza l’importanza che Draghi resti presidente del Consiglio. Anche perché, come prima forza politica parlamentare, dobbiamo giocare un ruolo da protagonisti e non subire scelte altrui”.