Starmer prende le redini: l’Europa in mano a chi è uscito dall’Unione. Che fantastica storia

Britain's Prime Minister Keir Starmer listens to Member of the House of Lords George Robertson, right, during a joint meeting with Britain's Defence Secretary John Healey, left, at 10 Downing Street, in London, Tuesday, July 16, 2024. Former NATO leader George Robertson will lead a review of Britain’s military strategy to counter what he calls the “deadly quartet” of China, Iran, Russia and North Korea. Prime Minister Keir Starmer announced the strategic defense review as one of his first major acts after taking office on July 5. Starmer who leads a center-left Labour Party government, has promised to end the shrinking of the U.K.’s military seen during 14 years of Conservative Party rule. (Benjamin Cremel/Pool photo via AP)

Dopo lo show Zelensky-Trump-Vance l’Europa si è finalmente data una scossa. Il primo a suonare la sveglia è stato Macron, proponendo la tregua di un mese tra russi e ucraini. Bocciato! Poi è stata la volta della nostra Giorgia, che ha detto di stare con l’Ucraina in una formula atlantica in cui gli Stati Uniti sono il punto di riferimento.

Bocciata! A sinistra si è ricordato Altiero Spinelli, l’isola di Ventotene e – come al solito – ci siamo rivolti al passato, camminando di spalle. Oppure si è detto che Zelenski ha ragione e va sostenuto, ma anche la pace è importante, in qualche modo. Non pervenuti.

Poi ci sono Totò e Peppino, cioè Salvini e Conte, che sanno bene qual è la cosa più sciocca da sostenere e la sostengono a spada tratta. Ininfluenti. Ma la cosa più incredibile è che l’unico leader che ha preso in mano il boccino di questo dramma, tinto di farsa, è il britannico Starmer. Le proposte europee le porta avanti uno che è uscito ieri dall’Unione. Che fantastica storia.