Studente morto in college di New York, Procura nega l’azione penale: Claudio Mandia si uccise dopo giorni di isolamento

Non ci sarà alcuna azione penale nei confronti della EF Academy di Thornwood, nello Stato di New York, il college privato dove è morto suicida lo scorso 17 febbraio Claudio Mandia, studente italiano di 18 anni.

Lo ha stabilito la procura della Contea di Westchester, nello Stato di New York, una notizia resa nota in un comunicato dalla polizia di Mt. Pleasant che ha indagato sul caso. “La procura ha stabilito che non ci sono gli estremi per procedere penalmente“, si legge nel documento.

Un caso, quello del giovane Claudio, finito più volte sui giornali. Il ragazzo originario di Battipaglia, in provincia di Salerno, si è suicidato dopo tre giorni di isolamento punitivo in una stanza perché “reo” di aver copiato un compito di matematica. Una  pratica, quella dell’isolamento, che avrebbe preceduto l’espulsione in programma il giorno dopo il ritrovamento del corpo senza vita.

I genitori del ragazzo, Mauro e Elisabetta Mandia, avevano avviato all’inizio di novembre una azione legale civile presso la Supreme Court della Contea di Westchester accusando il personale della scuola di comportamento inumano e gravissime negligenze che hanno indotto il figlio al suicidio.

La denuncia chiamava in causa in particolare il direttore dell’Istituto, Vladimir Kuskovski, il dean (l’equivalente britannico del preside di Facoltà, nda) Wayne Walton, la psicologa Chelsea Lovece, che aveva più volte incontrato Claudio per le sue difficoltà ambientali e mentali.

La scuola, dove studiava anche la sorella di Claudio, ha sempre negato la circostanza che il giovane si trovasse in stato di confinamento, la stanza “non era chiusa a chiave” e “poteva avere interazione sociali”, era stata la replica della Academy di Thornwood alle accuse dei familiari di Claudio.

Genitori di Claudio che sono intenzionati ad andare avanti con l’azione civile intrapresa nei confronti del college “per evitare che altri ragazzi siano sottoposti al trattamento riservato al loro Claudio”. “È importante far capire che la decisione non esonera assolutamente la scuola e che sarà il processo civile ad andare a fondo“, hanno detto all’Ansa i genitori.

La scorsa settimana Mauro e Elisabetta Mandia, noti imprenditore del salernitano, hanno incontrato il District Attorney accompagnati dall’avvocato George Bochetto e dal Console Generale a New York Fabrizio Di Michele. I genitori hanno riferito quanto è stato spiegato loro in procura: “In Italia sarebbe stato omicidio colposo o istigazione al suicidio, ma la legge a New York è diversa. Il reato di negligenza criminale esiste solo se emerge il dolo. Sarebbe servita cioè la volontà di ammazzare nostro figlio“.