Il mistero sulla morte di Claudio Mandia, il giovane di Battipaglia morto nel college della EF Academy di New York alla vigilia del suo diciottesimo compleanno, è parzialmente risolto. Come comunicato dall’avvocato americano della famiglia dello studente, il decesso sarebbe avvenuto per suicidio.

Un gesto estremo che sarebbe la conseguenza del trattamento subito dal giovane studente, tenuto in isolamento, incustodito, per oltre tre giorni “come punizione per il lavoro in classe”. Una vicenda questa anticipata nei giorni scorsi del Corriere della Sera, che aveva riportato come Mandia fosse stato espulso dall’esclusivo college americano “per aver copiato un compito importante ai fini del conseguimento del diploma IB, l’International Baccalaureate che gli avrebbe aperto le porte delle migliori università”.

I genitori di Claudio, volati a New York la scorsa settimana per festeggiare col figlio il suo 18esimo compleanno , erano stati invece accolti con la notizia della morte del ragazzo. In un primo momento le ipotesi erano state quelle di un malore, poi di un gioco estremo finito male o di una violenza subita da altri compagni, fino alla pista del suicidio confermata ora dalla famiglia e dalla polizia americana.

Le forze dell’ordine di Mount Pleasant hanno diffuso un comunicato in cui si dà notizia del suicidio dello studente: “Entrando nella stanza – si legge nella nota diffusa ad alcuni media internazionali – gli agenti hanno scoperto uno studente maschio di 17 anni, deceduto. La morte è avvenuta per impiccagione. Immediatamente è stata avviata un’indagine“.

Il comunicato dell’avvocato della famiglia Mandia definisce “primitive” le misure prese nei confronti dello studente, un “trattamento inimmaginabile” che sarebbe stato la causa diretta del suicidio di Claudiomentre era rinchiuso in isolamento”.

Secondo il Corriere della Sera l’Academy frequentata da Mandia era solita isolare gli studenti espulsi o sospesi, in attesa di essere rimandati dalle loro famiglie. Questi venivano dunque separati dagli altri compagni con cui condividono le stanze nei dormitori nel campus di Thornwood: le stanze non verrebbero chiuse a chiave, ma spesso ci sarebbe un uomo della security in corridoio. Un isolamento che durerebbe un giorno, il tempo di organizzare il volo di rientro, mentre questa volta l’isolamento sarebbe durato molto di più, così come la pressione psicologica.

Sempre il Corsera scrive che vi sarebbe stato anche un precedente con protagonista Claudio, già sospeso (non espulso) lo scorso aprile assieme ad altri compagni perché sorpresi in una camera con delle bevande alcoliche.

Per capire di più sulle “misure primitive” prese dall’EF Acadamy contro Claudio Mandia bisognerà comunque attendere l’esito delle indagini della polizia locale, che dovrà accertare la natura della “detenzione” del giovane studente. Si attende anche il rientro in Italia della salma di Claudio, con l’autopsia già effettuata, per la celebrazione dei funerali.

Redazione

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