Si riducono i tempi per ricevere il pagamento
Trattamento fine servizio, la sentenza della Corte Costituzionale obbliga il Governo a cambiare le regole. Stop alla liquidazione differita per gli impiegati statali
Giudicato incostituzionale il pagamento ritardato del Tfs
La Corte Costituzionale – su richiesta del sindacato Confsal-Unsa – ha riconosciuto come incostituzionale l’accredito differito dei trattamenti di fine servizio (Tfs) per i dipendenti pubblici: obbligando così il governo ad adottare nuove regole. Presto quindi il Governo sarà costretto a cambiare le regole – tanto contestate – per il pagamento del Tfs: ricordiamo, infatti, che secondo il calendario attuale la liquidazione può arrivare anche dopo 2 anni, oltre a essere dilazionato in tranche annuali di 50 mila euro.
Una disparità di trattamento rispetto ai dipendenti del settore privato che è finita dinanzi alla Corte Costituzionale che, come anticipato, ha accertato che tale ritardo nei pagamenti contrasta con il principio costituzionale della giusta retribuzione e come tale va – gradualmente – rimosso. Sarà compito del Parlamento sistemare la situazione ma il processo può, per stessa concessione della Corte costituzionale, avvenire gradualmente.
Per la Consulta, infatti, va sì assicurato il principio alla giusta retribuzione ma allo stesso tempo bisogna prestare attenzione all’impatto finanziario che una tale concessione avrà. Di conseguenza la Consulta invita il legislatore a individuare interventi, nonché modalità di attuazione, che tengano conto anche degli impegni assunti nell’ambito della programmazione economico-finanziaria.
Come viene pagato oggi il Tfs dei dipendenti pubblici
Il calendario adottato dall’Inps oggi per la liquidazione dei dipendenti pubblici segue delle tempistiche molto più lunghe rispetto a quelle previste nel settore privato (dove i lavoratori lo ricevono entro poche settimane dalla cessazione del contratto), in quanto:
- viene pagato entro 105 giorni dal termine del rapporto di lavoro esclusivamente nei casi di cessazione motivata da inabilità o decesso;
- per le cessazioni per raggiungimento del limite di età, ossia per chi accede alla pensione di vecchiaia, o anche per scadenza del contratto a tempo determinato, il pagamento è in programma non prima di 12 mesi, con l’Inps che dispone di altri 3 mesi di tolleranza;
- infine, per i rapporti cessati a seguito di dimissioni o pensionamento anticipato le tempistiche di pagamento vanno dai 24 ai 27 mesi.
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