Il nostro amico Travaglio ha intitolato il suo articolo di ieri: “Arrendetevi”. Chi? Voi parlamentari. La ragione della richiesta di resa è legata sempre a quella questione dei bonus. Cioè dei 600 euro che erano stati destinati dal governo sostenuto da Travaglio alle partite Iva che hanno subito un danno per il Covid, e che sono stati incassati, incautamente, anche da tre deputati che oltre a fare i deputati hanno una partita Iva e ha subito un danno per il Covid.

Travaglio sostiene che l’Inps ha il dovere di rendere noti quei tre nomi. L’Inps dice che prima deve esserci il via libera dell’authority sulla privacy. Nel frattempo i tre parlamentari in questione sono usciti allo scoperto e hanno detto: siamo noi. Il Fatto però continua a raccogliere firme per chiedere che l’Inps renda noti i nomi che sono noti. Travaglio dice che è un dovere morale rendere noti questi nomi noti, perché sono ladri legalizzati. Quindi, immagino, vanno linciati.

Ladri legalizzati da chi? Dal governo sostenuto da Travaglio che aveva stanziato quei soldi anche a favore dei tre deputati. È legittimo linciare delle persone che hanno rispettato la legge? In molti paesi no. Nel paese di Travaglio sì. Qual è il paese di Travaglio? Beh, qualcosa si può capire proprio esaminando il suo slogan: “Arrendetevi”. Non è nuovo. Lo gridarono circa 30 anni fa i giovani fascisti che avevano circondato il Parlamento e volevano la resa dei deputati. In linea con la loro ideologia. Travaglio, probabilmente, quel giorno non c’era. Era a Torino. Non gli è mai andata giù quell’assenza. Ora recupera. Basta col Parlamento, è roba per democratici smidollati e panciafichisti!