La tragedia in provincia di Treviso
Travolto e ucciso da un poliziotto ubriaco, il 17enne Davide geolocalizzato dalla fidanzata: “Era sdraiata sopra di lui, lo abbracciava”
Lui l’aveva accompagnata pochi minuti prima a casa mentre lei poco dopo, vedendo attraverso la geolocalizzazione che era fermo nello stesso punto da una decina minuti, preoccupata ha fatto scattare l’allarme chiamando i genitori.
Così madre e madre della ragazza l’hanno accompagnata sul luogo indicato del Gps, trovandosi davanti agli occhi uno scenario drammatico: il 17enne riverso a terra, senza vita, tra i tanti pezzi dello scooter.
Non sono stati i primi ad arrivare sul luogo dell’incidente mortale Claudio Pavan e Barbara Vedelago, i genitori di Davide, lo studente di Morgano morto domenica sera a Paese, in provincia di Treviso. Davide stava rincasando a casa dopo aver accompagnato la fidanzata quando l’auto guidata dal 28enne Samuel Seno, poliziotto della questura di Treviso, l’ha centrato in pieno.
“Quando siamo arrivati era sdraiata sopra di lui, lo abbracciava. Ci ha detto: “Lo sto riscaldando con il mio corpo”. Credeva davvero di poterlo salvare, ma era già morto. È rimasta stretta al suo fidanzatino per un tempo interminabile”, ha raccontato Barbara Vedelago.
Il figlio Davide è morto praticamente sul colpo. Sul luogo dell’incidente, in via Olimpia, era intervenuto il personale del Suem 118 che ha portato le disperate manovre di soccorso al 17enne, purtroppo inutili.
Seno è stato arrestato e posto ai domiciliari con l’accusa di omicidio stradale: il tasso alcolemico nel sangue era di 1.50, tre volte oltre il limite consentito. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente avvenuto intorno alle 22 di domenica, il poliziotto avrebbe invaso la carreggiata opposta con la sua auto, perdendo il controllo del veicolo e travolgendo Davide sul suo scooter, finendo la corsa su una pista ciclabile.
Lo zio di Davide, Alessio Pavan, racconta a sua volta al Corriere quanto visto quella sera: “Ho visto tanti pezzi di motorino a terra, non si può corriere ai 150 all’ora in quella maniera. L’investitore stava andando troppo forte. L’incidente è successo perché questo personaggio guidava veloce e non si è accorto di Davide. Ha trovato mio nipote che era lungo la strada e percorreva la sua carreggiata. Non so come riuscirà a vivere uno così”, dice riferendosi al poliziotto accusato dell’incidente.
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