Aveva nascosto in casa circa centomila oggetti, tutti piccoli o piccolissimi, tutti frutto di furti in abitazioni e rapine. Un pensionato di 70anni aveva inseriti con cura in qualsiasi intercapedine della sua villa a Bologna e nelle altre sue tre case di proprietà. Dietro le mattonelle, nei libri svuotati dalle pagine, nelle cassette di sicurezza e persino nei barattoli di creme per le mani aveva nascosto gioielli, pietre preziose, diamanti, orologi, penne, argenteria e altri incredibili pezzi da colllezione. Secondo gli investigatori il suo intento non era rivendere quelle piccole preziosità ma collezionare. E quel tesoretto messo insieme dall’insospettabile 70enne si stima valga circa 6 milioni di euro. L’uomo è stato denunciato a piede libero per ricettazione e porto abusivo d’armi.

Dunque, la squadra mobile è arrivato nella casa del 70enne inseguendo diversi ricettatori di medio-basso livello. Quando sono entrati in casa sono stati colti da stupore nel vedere quella miariade di oggetti particolarissimi. Tra gli oggetti preziosi gioielli, pietre preziose, diamanti, orologi, penne, argenteria. Poi anche casse di fossili del Neolitico, collezioni di coleotteri e farfalle, un dente di mammut, divise della Seconda guerra mondiale e armi antiche. Tutto frutto di furti in abitazione soprattutto, ma anche di borseggi, colpi sui treni, avvenuti a Bologna e provincia e in tutto il centro-nord Italia negli ultimi 20 anni, bande organizzate o specialisti di azioni su strada, come la tecnica dell’abbraccio.

Gran parte della sconfinata collezione era nascosta nella villa a Bologna in cui l’uomo convive con la moglie. Entrati lì era difficile camminare senza inciampare in un monile o in un reperto storico. Dentro a un finto libro riposto in libreria c’erano poi 330 mila euro in contanti. Poi nelle altre tre abitazioni al mare c’era tutto il resto. Nelle cassette di sicurezza erano stipati diamanti e centinaia di orologi preziosi. Sparsi per le case monili di ogni genere, accendini in oro, perfino denti di mammut. Per sequestrare tutto il materiale è stato necessario ricorrere a un’impresa di traslochi.

Poi è iniziato il lungo e laborioso censimento. Finora è stato possibile restituire ai legittimi proprietari solo un’esigua parte di quanto sequestrato, per un ammontare complessivo di 600mila euro, riferito a 7-8 furti in abitazione nel Bolognese. Ma per risalire alla provenienza di tutto il resto sarà impresa ardua. Di quel che rimane ancora senza un proprietario, gli agenti hanno fotografato e catalogato con perizia e caricato sul sito della Questura di Bologna nell’apposita sezione dedicata all'”operazione Aurum”, vi è il catalogo, costantemente aggiornato, dei beni recuperati e inventariati divisi per categoria.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.