L'operazione
Viterbo, il blitz nel B&B e l’attentato sventato alla Festa di Santa Rosa. I due turchi non parlano al pm, il terzo in fuga
All’annuncio che la processione dei “Facchini di Santa Rosa” si sarebbe tenuta con luci accese, i viterbesi hanno reagito fischiando. Ignari che poche ore prima, due cittadini turchi erano stati portati in procura, arrestati mentre si nascondevano armati di pistole e mitra sulle strade del percorso.
Un piano dettagliato, quello che stava per essere inscenato ieri sera, e che poteva costare la vita ad una parte delle 40mila persone che ogni anno assistono al trasporto della Macchina della Santa, simbolo di Viterbo. Si trovavano in un bed and breakfast della centralissima via di Santa Rosa, scoperti – prima che potessero entrare in azione – dagli agenti della Digos, intervenuti successivamente alla segnalazione di un affittacamere insospettito dai movimenti dei due dentro e fuori la casa vacanze e dall’assenza di bagagli.
Avrebbero sparato sulla folla, forse mirando ai tanti rappresentanti delle istituzioni o politici presenti: Antonio Tajani, Alessandro Giuli, Antonella Sberna, Arianna Meloni e Mauro Rotelli, solo per citarne alcuni. Una posizione ottimale visto che la strada si trova nella salita che arriva al punto finale del Trasporto. Nella perquisizione gli agenti si sono trovati davanti a tre criminali, uno dei quali è riuscito a scappare, con una mitragliatrice e due pistole, cariche e pronte all’uso. I due – con alla mano documenti falsi – trasportati in caserma non hanno ancora risposto alle domande della pm Paola Conti, ma sono diverse le ipotesi che la procura, aprendo un fascicolo per traffico d’armi, ha già formulato: in primis un possibile legame con il superboss curdo Baris Boyun, uno dei capi della mafia turca, arrestato il 22 maggio 2024 nella città di Bagnaia.
Nel frattempo nel centro di Viterbo i preparativi per la festa sono andati avanti. Da Roma si sono mossi i Nocs, cecchini sui tetti, unità cinofile antinomia. Il tutto per non rinviare il Trasporto della macchina. Uomini della sicurezza in campo, e per buona parte della processione luci accese. Una città ignara di quello che stesse accadendo, mentre il vicepremier Tajani veniva portato in procura e Sberna e Rotelli ospitati nella sede comunale, mentre all’ambasciatore israeliano veniva “sconsigliata” la partecipazione.
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