“Viva Franco Battiato”, gli omaggi sui muri in Spagna cancellano le celebrazioni del dittatore

Neanche il tempo di esplodere in Italia che le canzoni di Franco Battiato diventarono anche buone da cantarsi in alte lingue. Prese e riviste e tradotte per altri mondi lontanissimi e discese velocissime. Battiato aveva da un annetto neanche pubblicato l’album dal quale non sarebbe più tornato indietro, lui e anche la musica italiana, La voce del padrone. E nel 1982 la sua musica arrivò anche in Spagna, in spagnolo. “Viva Franco Battiato”, una correzione rapida, tracciata sui muri che celebravano la dittatura franchista, è stata ed è diventata un alto omaggio, e insieme un’occasione, dopo la morte dell’artista siciliano, proprio nel Paese iberico.

“Si era eretto a cantautore che poteva competere perfettamente con Bob Dylan o con Bruce Springsteen quando si tratta di esprimere il mondo, quando si tratta di esaltare il mondo. Perché Battiato, come Dylan, è epico, collettivo”, ha scritto sul El País Manuel Vilas, scrittore spagnolo tra i più apprezzati e tradotti in tutto il mondo, dopo la morte del Maestro. La Spagna è stata tra i Paesi che più ha apprezzato Battiato. E che quindi era stata colta dallo stesso mistero, lo sguardo rapido e cosmico, il guizzo che aveva sconvolto il mondo della canzone e gli ascoltatori italiani.

La notizia insomma è arrivata subito anche lì, dove nel 1982 erano stato pubblicati i suoi primi singoli cantati in lingua castigliana: Centro de gravedad permanente sul lato A del 45 giri e Verano en una playa solitaria sul lato B. Avrebbe pubblicato numerosi dischi, album interi, cantati in spagnolo, a partire da Ecos de danzas sufi nel 1985. Battiato è morto martedì 18 maggio, nella sua casa di Milo, tra l’affetto dei suoi familiari, a 76 anni, dopo un ritiro dalle scene causato da una malattia che lo aveva gradualmente disconnesso dal mondo.

 

Battiato ha fornito l’occasione agli spagnoli di cancellare e rivedere le frasi sui muri che celebravano Francisco Franco, il Caudillo, il dittatore che instaurò un regime parzialmente ispirato al fascismo a partire dalla fine della Guerra Civile Spagnola fino alla morte nel 1975. “Viva Franco” si è così trasformato in “Viva Franco Battiato”. Non è però da questi giorni che succede: alcune di queste scritte risalgono a prima che Battiato morisse. Un cult insomma. Iniziative celebrate anche dal cantautore Vinicio Capossela che su Instagram ha ripostato alcune di queste foto: “Victor Herrero ci informa che in Spagna è nato un movimento per sostituire il nome del loro Dittatore con quello del nostro Maestro”.