La guerra infinita
Zelensky dal Papa e da Mattarella: oggi il summit sulla ricostruzione (se le bombe si fermeranno)
Il Santo Padre ha ribadito la disponibilità del Vaticano a ospitare i negoziati di pace. Parte la Ukraine Recovery Conference. Il Capo dello Stato: “Siamo al fianco di Kyiv”
Per Volodymyr Zelensky, la conferenza di Roma servirà a capire fin dove vogliono spingersi gli alleati. La decisione di Donald Trump di valutare di nuovo l’invio dei sistemi Patriot a Kyiv ha fatto tirare un sospiro di sollievo al presidente ucraino, che deve necessariamente avere al proprio fianco gli Stati Uniti in questa difficile partita militare e diplomatica con la Russia. Ma Zelensky sa che la politica della Casa Bianca è volubile, e gli alleati europei restano una garanzia essenziale per il presente e per il futuro del Paese invaso. L’arrivo nella Capitale serve dunque a fare il punto della situazione.
L’occasione è la Ukraine Recovery Conference che si terrà tra oggi e domani al Centro congressi La Nuvola, nel quartiere Eur. Ma nelle stesse ore, in Inghilterra, si riuniranno anche il presidente francese Emmanuel Macron e il premier britannico Keir Starmer per il vertice dei cosiddetti volenterosi, cioè di coloro che potrebbero sostenere Kyiv in un’eventuale missione di supporto militare. E la contemporaneità tra la riunione romana e quella nel Regno Unito conferma che per Zelensky saranno ore decisive, a maggior ragione in un momento in cui il suo Paese viene continuamente colpito dalle forze russe in una serie di attacchi che si confermano tra i più violenti dall’inizio del conflitto. E questo nonostante il presidente Vladimir Putin, a parole, ribadisca spesso la sua volontà di mantenere attivi i canali diplomatici e la prospettiva di un negoziato. Il leader ucraino non si fida di quello che viene detto e deciso nelle stanze del Cremlino. Anche per questo cerca, appena può, di sottolineare l’importanza di avere al proprio fianco gli Usa e l’Unione europea. E intanto ieri, in vista della Ukraine Recovery Conference, appena sbarcato a Roma, Zelensky ha avuto i primi due incontri. Il primo con Papa Leone XIV, il secondo con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il colloquio tra il Pontefice e il presidente ucraino è avvenuto a Castel Gandolfo, dove Leone ha deciso di trascorrere alcuni giorni di riposo nella tradizionale località di “vacanza” dei papi. Robert Francis Prevost, come già fatto in questi primi mesi di Pontificato, ha ribadito la necessità di arrivare urgentemente a una “pace giusta” per Kyiv che ponga fine a una guerra “insensata”. Leone XIV, come hanno riferito dal Vaticano, ha anche “espresso dolore per le vittime e rinnovato la propria preghiera e vicinanza al popolo ucraino, incoraggiando ogni sforzo volto alla liberazione dei prigionieri e alla ricerca di soluzioni condivise”. E nell’incontro di circa mezz’ora, in cui Zelensky ha invitato il Papa a Kyiv e lo ha ringraziato per l’aiuto nel ritorno dei bambini, il Santo Padre ha anche confermato la disponibilità del Vaticano a ospitare i negoziati. Una proposta che il capo dello Stato ucraino ha accolto, ricordando però la contrarietà di Mosca.
La giornata di Zelensky si è poi spostata di nuovo a Roma, al Quirinale, dove è stato accolto dal Presidente della Repubblica. Le parole di Mattarella sono state chiare. Il Capo dello Stato, accogliendo il suo omologo ucraino, ha ribadito “la grande amicizia e il pieno sostegno dell’Italia all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina”. E Mattarella ha anche espresso “ammirazione per il comportamento del popolo ucraino”. Un elemento, questo, “che rafforza la nostra convinzione di appoggio e sostegno pieno nei confronti del vostro Paese”. Poi, parlando dell’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea, ha aggiunto: “Auspico che si aprano presto i negoziati”. E Zelensky ha colto l’occasione per chiedere all’Italia di istituire “un Tribunale speciale per i crimini di aggressione contro l’Ucraina”.
All’incontro ha partecipato anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ieri, durante il question time alla Camera, ha annunciato “una nuova misura Simest da 300 milioni, a sostegno delle piccole e medie imprese coinvolte nella ricostruzione dell’Ucraina”. Un annuncio che è stato il preludio al vertice di oggi, dove sono presenti, oltre alla premier Giorgia Meloni, diversi esponenti del governo. Per l’Italia, un modo per ribadire la propria vicinanza all’Ucraina ma anche al suo esecutivo, che ora deve cercare pure di immaginare la ricostruzione del Paese una volta che saranno fermate le bombe.
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