Le Ragioni di Israele
Accusa di genocidio sta diventando una moda pericolosa, ora è Putin che vuole incriminare l’Ucraina: cosa diranno i tifosi da curva giudiziaria?
Se porti all’Aia un’accusa di genocidio che non sta in piedi, abusando di un apparato giurisdizionale che si presta all’abuso trasformandosi in un altro tunnel di Hamas, poi succede che qualcuno segue l’esempio e ti ritrovi la Russia che accusa di genocidio l’Ucraina. Non c’erano solo quelli in malafede a tenere bordone al Sudafrica che metteva insieme quel grappolo di ricorsi-farsa contro Israele, zeppi di numeri inventati e sorretti da fuffa probatoria: c’erano anche gli spensierati ripetitori del ritornello secondo cui “la giustizia deve fare il suo corso”, e pace se era giustizia anche quella scatenata – con perfetta serietà e ottimo riscontro di pubblico – nei confronti di Alfred Dreyfus.
Adesso, sulla notizia che la Corte Internazionale di Giustizia ha aperto le porte all’accusa di genocidio che la Russia ha rivolto all’Ucraina, sarà interessante assistere alla reazione di quei tifosi da curva giudiziaria. Che cosa diranno i tanti che proclamavano il diritto degli ucraini di difendersi dall’aggressione russa culminata nell’operazione militare speciale del 2022? Che cosa diranno ora che i destinatari della loro solidarietà, gli ucraini, sono accusati di aver organizzato e attuato un piano di genocidio nel Donbass?
Ripeteranno con ridicolo sussiego che “la giustizia deve fare il suo corso”? E rimarrebbero tranquilli se, intorno alle accuse russe, montasse un movimento di consenso e solidarietà anche solo pallidamente simile a quello di cui sono state onorate le accuse sudafricane nei confronti di Israele?
Se – perché ti fa comodo o perché credi che la cosa non importi poi troppo – lasci passare come se nulla fosse il rappresentante sudafricano che in aula di giustizia strilla contro il colonialismo genocidiario sionista – poi ti trovi il generale russo che va a testimoniare sui crimini dello stesso tipo commessi nel Donbass dagli “omosessuali e drogati” che governano a Kyiv. Dice: “Ma non è vero!”. E infatti: invece le armi segrete israeliane che vaporizzavano i corpi e i droni quadricotteri che sparavano sui civili di Gaza erano veri. Il problema della cattiva giustizia non è solo che scaccia quella buona: è che ne produce altra, altrettanto cattiva. E il problema dell’uso distorto della giustizia non è solo che maltratta il malcapitato di turno: è che si presta a essere imitato, e rischia di diventare legittimo.
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