Killer in azione tra i clienti
Agguato a Melito, uomo ucciso a colpi d’arma da fuoco in un ristorante
Ammazzato mentre si trovava all’interno del ristorante e stava mangiando. E’ morto così Vincenzo Nappi, detto ‘o pittore, vittima di un agguato di camorra avvenuto poco dopo le 13.30 a Melito, comune a nord di Napoli.
La vittima aveva 57 anni (nata a Napoli il 25 dicembre del 1965) e secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Marano, che indagano sull’accaduto, si trovava all’interno del ristorante “Gaetano e Teresa” quando sono entrati in azione due killer, fuggiti subito dopo l’agguato probabilmente con la complicità di altre persone. Presenti all’interno della struttura anche altri clienti, scappati via terrorizzato. Nappi era seduto a tavola, non è chiaro se in compagnia di altre persone. E’ stato raggiunto da numerosi proiettili che non gli hanno lasciato scampo.
Nappi è ritenuto dagli investigatori affiliato al clan Amato-Pagano, gli Scissionisti di Secondigliano che da tempo hanno il loro quartier generale a Melito, comune a nord di Napoli. Le indagini di carabinieri e Direzione Distrettuale Antimafia non escludono nessuna pista, anche quella dell’epurazione interna considerate le modalità dell’omicidio, avvenuto in un luogo che per Nappi era considerato ‘sicuro’.
Nappi era stato arrestato nel 2011 dopo tre mesi latitanza, perché sfuggito a un blitz dei carabinieri, ma era attualmente libero. Era ritenuto uomo di fiducia del boss Mariano Riccio, genero del superboss Cesare Pagano, e bersaglio di Carmine Amato, che i pentiti indicano come mandante di una ‘condanna a morte’ nei suoi confronti, nell’ambito di una guerra interna al clan, che però non era stata eseguita.
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