Nasser Al-Khelaïfi, presidente del Paris Saint-Germain, il club francese in cui militano tra gli altri le stelle Neymar, Messi e Mbappè, è indagato per sequestro di persona e torture dallo scorso gennaio. La notizia è emersa nelle scorse ore e riguarda la denuncia presentata nei confronti del numero uno del club parigino da parte del lobbista franco-algerino Tayeb Benabderrahmane.

Quest’ultimo sostiene di essere stato rapito e torturato in Qatar nel 2020 poiché in possesso di documenti riguardanti l’assegnazione del Mondiale 2022 svolto nel piccolo Paese del Golfo e di diritti tv che avrebbero potuto compromettere la posizione di Al-Khelaïfi.

Benabderrahmane è stato arrestato il 13 gennaio 2020 in Qatar e trattenuto per sei mesi in carcere, dove secondo quanto denunciato avrebbe ricevuto trattamenti illegali: dietro le “torture” secondo l’imprenditore franco-algerino ci sarebbe proprio la mano di Al-Khelaïfi.

Siamo molto felici che la denuncia di questa vicenda sia finalmente oggetto di un’indagine da parte della giustizia francese” hanno commentato ai microfoni de L’Equipe, i legali di Benabderrahmane Maîtres Romain Ruiz e Gabriel Vejnar.
Il lobbista ha potuto lasciare l’emirato soltanto nello scorso novembre dopo aver firmato un accordo di riservatezza con il quale si impegnava a non diffondere documenti “sensibili” su Al-Khelaïfi. Documenti che potrebbero essere i video del presidente del Psg con la sua amante oppure delle conversazioni tra l’imprenditore qatariota con l’ex dirigente della FIFA Jérôme Valcke e con l’emiro del Qatar Tamim ben Hamad Al Than sull’organizzazione della Coppa del Mondo e sull’attribuzione dei diritti televisivi.

Su quest’ultima questione Al-Khelaïfi è già stato assolto nel giugno 2022 dall’accusa di corruzione nell’attribuzione dei diritti televisivi della Coppa del Mondo 2022 in Qatar. Secondo l’accusa avrebbe consentito al segretario generale della FIFA Jerome Valcke, prosciolto anch’egli in questo caso ma condannato in un’altra inchiesta, di utilizzare gratuitamente una villa in Sardegna.

Nasser Al Khelaifi, alcuni mesi fa, in una dichiarazione rilasciata all’Equipe a novembre, dopo che Tayeb Benabderrahmane aveva parlato con i media e i giornalisti rilanciando le proprie accuse, aveva parlato così delle accuse a lui rivolte: “Si sta parlando di criminali professionisti. Hanno cambiato i loro avvocati più volte di quanto abbiano cambiato le loro storie e le loro bugie. Si tratta dell’ultima manipolazione dei media. Sono solo stupito che così tante persone abbiano considerato credibili le loro bugie e le loro contraddizioni, ma questo è il mondo dei media in cui ci troviamo oggi. La giustizia farà il suo corso: non ho tempo per parlare di piccoli criminali professionisti“.
L’esistenza dei video e dei documenti compromettenti, ricorda il Corriere della Sera, era stata rivelata nell’ambito di un altro procedimento giudiziario che vede Tayeb Benabderrahmane e due ex poliziotti indagati per corruzione.

Considerato come il proprietario del Psg, Al-Khelaïfi in realtà ricopre il ruolo di presidente per conto dell’emiro del Qatar Tamim ben Hamad Al Than. Quest’ultimo controlla il club di Parigi tramite il QIA, il fondo sovrano del suo Paese Qatar Investment Authority, che gestisce un patrimonio stimato di 60 miliardi di dollari ed è guidato dallo stesso Al-Khelaïfi.

Redazione

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