Al via la rilevazione della temperatura delle sculture nella Collezione Farnese
Al Mann sensori per il monitoraggio ambientale
Presentato da un team scientifico il 12 ottobre, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nella sala Farnese, nasce un duplice progetto di ricerca, denominato in Colours ed Ecovalors, che mira alla migliore conservazione di opere archeologiche scultoree in marmo con mezzi tecnico scientifici aggiornati. A turno hanno relazionato, avvalendosi della strumentazione utilizzata per i rilevamenti a tema, Cristiana Barandoni, responsabile dei progetti per il MANN, Ivo Allegrini, già direttore Istituto Inquinamento atmosferico del CNR Roma e amministratore di Envint srl, Federica Valentini docente del Dipartimento Scienze e Tecnologie Chimiche della Università di Tor Vergata. Alessia Allegrini, tecnologo CNR Roma, Luigia Ruga Lab.Biologia del restauro Dip. Ing. Civile e Ambientale Università di Perugia. Una nuova era pare schiudersi per migliorare la tutela di un patrimonio che non smette di sorprendere per le informazioni che può offrire adeguando i mezzi tecnici di conoscenza sui danni che subisce il marmo esposto a lungo ad agenti che in qualche modo risultano aggressivi della sua integrità. Così indispensabile sarà l’uso della termocamera FLIR, per monitorare le differenti temperature che possono sulle superfici più fragili, nelle piegature scolpite nel marmo, provocare microfessurazioni nelle quali vadano a infiltrarsi le polveri sottili, dovute a inquinamento ambientale. Un altro strumento di avanzata tecnologia digitale, idoneo a rilevare pigmenti sul marmo, invisibili ad occhio nudo, apre un campo di grande fascino, per ricostruire anche solo in parte, e in forma meramente illusiva, secondo la ricostruzione Historicy model, solo digitale, il pigmento che anticamente ricopriva le statue come la Minerva romana, II sec. d.C.
Il MANN progetta, per far conoscere e apprezzare ogni avanzamento dello studio così avviato, di consentire l’ingresso al pubblico anche ai laboratori, secondo un flusso contingentato e ponendosi all’avanguardia anche nella conoscenza e fruizione dell’Arte, nostro patrimonio eppure universale.
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