Antisemitismo in Francia, oltre 1500 episodi registrati dal 7 ottobre: prime condanne

Dall’inizio delle conflitto al Gaza, avvenuto nelle ore successive all’attacco dei miliziani di Hamas nei kibbutz israeliani il 7 ottobre scorso, in Francia in poco più di un mese sono stati registrati oltre 1500 episodi di antisemitismo. Ad annunciarlo il ministro degli Interni, Gérald Darmanin. Nel Paese transalpino domenica 12 novembre sono scese in piazza centinaia di migliaia di cittadini per la marcia contro l’antisemitismo. Solo a Parigi hanno partecipato all’iniziativa oltre 100mila persone nonostante le polemiche per la partecipazione di partiti politici in passato protagonisti di episodi del genere.

Darmanin ha spiegato a Europe 1 che al 14 novembre sono state registrate in Francia “1.518 atti o dichiarazioni antisemite”. Numeri quadruplicati rispetto al 2022 (436 atti) quasi raddoppiati rispetto ai 974 registrati nel 2004, anno record in questo ambito nel 21esimo secolo. Nello specifico “tag, manifesti e striscioni costituiscono il “50%” dei fatti documentati, minacce e insulti il ​​“22%”, l’apologia del terrorismo “10%”, attacchi contro proprietà “8%”, aggressioni e percosse “2%”. Questi atti hanno portato a 571 arresti.

Antisemitismo in Francia, 300 inchieste avviate: prime condanne

Dal 7 ottobre il ministero della Giustizia francese ha aperto 300 inchieste per atti antisemiti o incitamento al terrorismo. Al momento sono “tra le 20 e le 30 le condanne” sono state sentenziate dai tribunali per reati di carattere antisemita. Una delle prime condanne dopo i fatti del 7 ottobre, è avvenuta pochi giorni dopo, il 12 ottobre, nei confronti di un uomo di 56 anni condannato a Parigi a otto mesi di carcere per “minacce di morte” con l’aggravante religiosa, prevista dall’articolo 132-76 del codice penale francese. Due giorni dopo l’attentato di Hamas, l’uomo ha chiamato al 17, il numero di emergenza della polizia, minacciando:  “Le sinagoghe della Bastiglia e di Saint-Paul devono bruciare” e “Morte agli ebrei”.

Antisemitismo, la Commissione Ue: “Raggiunti livelli straordinari”

Il 5 novembre scorso anche la Commissione Europea a Bruxelles, in un comunicato, ha denunciato l’escalation “di episodi di antisemitismo in tutta Europa”. Episodi che “hanno raggiunto livelli straordinari negli ultimi giorni, ricordando alcuni dei periodi più bui della storia. Gli ebrei europei oggi vivono ancora nella paura”. “Abbiamo assistito a una recrudescenza di episodi e retoriche antisemite nell’Unione europea e nel mondo”, osserva l’esecutivo comunitario, ricordando “le bottiglie molotov lanciate su una sinagoga in Germania, le stelle di David verniciate su edifici residenziali in Francia, un cimitero ebraico profanato in Austria, negozi e sinagoghe ebraiche attaccati in Spagna, i manifestanti scandivano slogan di odio contro gli ebrei”. “Ebreo, musulmano, cristiano: nessuno dovrebbe vivere nella paura della discriminazione o della violenza a causa della propria religione o della propria identità”, sottolinea la Commissione europea, chiedendo di “contrastare l’aumento dell’antisemitismo e l’aumento dell’odio anti-musulmano a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane”.