Attacco alle famiglie arcobaleno, ci mancavano solo i magistrati…

Nel tira e molla tra sindaci e prefetti sui diritti dei figli delle famiglie omogenitoriali, si mette in mezzo anche magistratura. La Procura di Padova ha chiesto gli atti delle registrazioni all’anagrafe dei figli delle coppie dello stesso sesso. La Prefettura di Padova, già un mese fa, aveva informato l’autorità giudiziaria delle procedure seguite dall’amministrazione comunale per iscrivere all’anagrafe i bambini di famiglie arcobaleno, “affinché potesse valutare l’eventuale esercizio, in sede civile, dell’azione di rettifica degli atti così formati”.

Ciò era avvenuto dopo l’incontro tra il prefetto Raffaele Grassi e il sindaco Sergio Giordani che però ha continuato a fare le trascrizioni. Si tratta di 33 bambini registrati fin dal 2017 dalle giunte di sinistra. Per decisione dei magistrati ora quegli atti potrebbero essere resi nulli. Le domande sono tante: la procura è tenuta ad avviare questi controlli? Si può procedere in maniera retroattiva? Quello che è certo che anche nel caso della Procura di Padova siamo davanti a un vero e immotivato accanimento contro famiglie che esistono, bambini che esistono e che sono amati. Oggi i loro diritti sono messi in discussione, minacciati da chi invece dovrebbe essere in prima linea nella difesa dei più deboli.

Non è detto che le registrazioni vengano annullate, ma è una possibilità. Una possibilità che per queste famiglie e i loro figli è una minaccia, una crudeltà. Ancora una volta quando si parla di famiglie omogenitoriali non si ha il timore di passare il segno, di passare senza esitazione sopra le vite altrui. A tal punto che viene il sospetto che l’obiettivo sia proprio questo: intimorire, mettere paura, far sentire che in questo Paese non si è graditi. L’Unione europea su questo ci guarda ormai come fa con l’Ungheria di Orban e come fa con la Polonia. Osservati speciali perché omofobi. Riccardo Magi, segretario di +Europa, che ha lanciato la campagna “Caro sindaco, trascrivi”, si rivolge al primo cittadino di Padova per dirgli di andare avanti. Alessandro Zan, responsabile diritti della segreteria Schlein, incalza: “Torno a ribadire l’urgenza di una legge: ci sono famiglie consolidate con figli che oggi rischiano di perdere uno dei due genitori. Si tratterebbe di una crudeltà contro il supremo interesse del minore”.