Forza Italia difende esecutivo e spacca il Ppe
Figli gay, l’Europa condanna governo Meloni. Sindaci contro ministra Roccella: “Confonde le acque, maternità surrogata non c’entra”

Governo Meloni condannato dall’Unione Europea dopo la decisione di sospendere la registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali imposta da una circolare del Viminale guidato da Matteo Piantetosi dopo aver interpretato, a senso unico, una sentenza della Cassazione. Il Parlamento europeo ha approvato infatti l’emendamento presentato da Renew Europe che condanna l’esecutivo italiano per lo stop alla registrazione dei certificati di nascita di figli di coppie omossessuali. “Condanna le istruzioni impartite dal governo italiano al Comune di Milano di non registrare più i figli di coppie omogenitoriali”. L’emendamento presentato da Renew europe (di cui fa parte il Terzo Polo), è stato supportato da Sinistra, Verdi e Socialisti.
Il Parlamento europeo, si legge nell’emendamento, “ritiene che questa decisione porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli; ritiene che tale azione costituisca una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989; esprime preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia; invita il Governo italiano a revocare immediatamente la sua decisione“.
Un voto che spacca il partito popolare europeo con Forza Italia che ha espresso la propria preferenza in difesa del governo Meloni (di cui fa parte). Nel voto, passato per alzata di mano e con una maggioranza schiacciante da non richiedere conteggio elettronico, fonti interne del Ppe confermano che la delegazione di Forza Italia ha votato in difesa della sospensione della registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali mentre delegazioni popolari dei Paesi nordici e quella portoghese hanno fatto sapere di volersi schierare a difesa delle famiglie arcobaleno.
“In Spagna il leader del Partito Popolare Feijóo chiede di aprire un dibattito per regolamentare la gestazione per altri in forma solidale. Come diciamo noi. Un grande partito europeo di centrodestra reputa utile aprire un dibattito. In Italia siamo ancora al reato universale” scrive su Twitter il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
Intanto i sindaci delle principali città italiane (Roma, Milano e Napoli) chiedono al governo Meloni un incontro dopo essere stati rifiutati dalla ministra della Famiglia Eugenia Roccella. I primi cittadini chiedono infatti un confronto “sui diritti dei bambini della famiglie arcobaleno” perché “davanti ai diritti dei bambini non ci debbano essere approcci ideologici”.
Una battaglia che coinvolgi numerosi sindaci di tutta Italia. Ironico il commento di Giuseppe Sala, primo cittadino di Milano: “Roccella dice ‘non c’è confronto da fare, la legge è chiara’. Educata e collaborativa… Io e tanti altri sindaci non ci arrendiamo alla protervia di chi nega persino un incontro su un tema delicato con cui abbiamo a che fare nelle nostra città”.
Anche Riberto Gualtieri, sindaco di Roma, attacca la ministra della Famiglia: “Se diciamo ‘c’è un problema, chiediamo un incontro’, non è accettabile che un ministro dica che non c’è niente da discutere. Roccella – chiarisce nel corso di un intervento ad Agorà su Rai 3 – fa riferimento a una sentenza che parla della gestazione per altri – ha aggiunto Gualtieri – Io apprezzo che dica che bisogna fare quello che dice la magistratura, perché la Cassazione dice altro. Sarebbe assurdo fare una trascrizione parziale: hai un certificato in Francia ma te ne trascrivo solo metà. E’ una cosa assurda e infatti la Cassazione ha detto che non va bene. Noi al governo chiediamo un incontro e ne abbiamo diritto, per porre un tema e fare in modo che in Italia siano garantiti diritti a tutti i bambini, che non vanno discriminati in base all’orientamento sessuale dei genitori”.
Infine Gualtieri chiarisce che sulla registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali la maternità surrogata non c’entra. “Sulla maternità surrogata ho una posizione critica, non tanto su pratica in sé ma sull’aspetto economico, la mercificazione. Ma è una pratica non prevista dalla legge e non è oggetto del problema. Dire che la nostra richiesta significa legalizzare la maternità surrogata è un modo di parlare d’altro: noi parliamo di A e ci rispondono B”.
E ancora un messaggio alla ministra Roccella: “Confonde le acque, la gestazione per altri riguarda soprattutto le coppie eterosessuali, ed è una pratica vietata dalla legge sia per le coppie eterosessuali che omosessuali. Qui parliamo invece del riconoscimento dei figli che non deve essere diverso sulla base dell’orientamento sessuale dei loro genitori. E’ un punto pratico: i sindaci hanno di fronte delle famiglie che chiedono cose giuste e poi si trovano davanti circolari così. Siamo un grande Paese civile, europeo e democratico – ha sottolineato il sindaco di Roma – e serve una legge per essere pienamente europei. La società è molto più avanti, e pensiamo che sia giusto che la legislazione italiana si adegui al nostro tempo”. Insieme agli altri sindaci delle grandi città italiane “abbiamo chiesto il matrimonio egualitario, il diritto di adozione, il riconoscimento anagrafico. Poi il Parlamento troverà il punto di equilibrio migliore”.
Della stessa idea anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che in Giunta ha Luca Trapanese, assessore alle Politiche sociali, “maschio, single e gay” che ha adottato la piccola Alba, “meravigliosa bambina con la sindrome di Down rifiutata da sette famiglie”, quando aveva appena 30 giorni. “Ritengo che davanti ai diritti dei bambini non ci debbano essere approcci ideologici, ma ci debba essere solamente una tutela” sottolinea Manfredi. “Non la dobbiamo buttare in ideologia ma dobbiamo rispettare i diritti delle persone, dei cittadini e dei ragazzini”. Rispetto alla sentenza della Cassazione citata dal ministro, Manfredi ha spiegato: “Si fa un po’ di confusione su questo argomento: la sentenza della Cassazione riguarda alcune categorie di coppie omogenitoriali e anzi chiede che finalmente ci sia una legge che regoli questo tema perché sono tutte sentenze basate sulla vacatio della norma”.
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