L’Europa di Bruxelles fa comodo solo se deve sganciare soldi o se si può usare per scaricare le responsabilità sui migranti che muoiono nel Mediterraneo. Quando si parla di diritti il governo di destra-destra preferisce guardare dalla parte dell’Ungheria e della Polonia. Ieri in commissione Politiche europee è stata approvata una risoluzione presentata da Fratelli d’Italia che di fatto boccia il regolamento Ue sull’obbligo di certificato di filiazione valido in tutta Europa anche per i figli delle coppie gay.

La scusa, perché di scusa si tratta, è che ci sarebbe un’invasione del diritto europeo su quello nazionale, aprendo le porte anche alla maternità surrogata. Il certificato di filiazione non fa niente di tutto questo. La verità è che il governo sta portando avanti una vera e propria crociata contro i diritti delle coppie gay e lesbiche, soprattutto sta attaccando i diritti dei minori coinvolti. Un segnale era arrivato l’altro ieri a Milano, dove il prefetto ha detto stop al riconoscimento dei figli delle famiglie arcobaleno. Le opposizioni compatte hanno votato contro la risoluzione della maggioranza. È finita 11 a 7. Benvenuti nel Medioevo.

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