Ha approfittato dalla folla di persone presenti e ed è riuscito ad avvicinarsi quasi faccia a faccia con Cristina Kirchner. Una volta giunto a poca distanza, ha puntato una pistola alla testa della vicepresidente argentina, avrebbe premuto il grilletto ma il proiettile non è partito perché l’arma probabilmente si è inceppata.

E’ la cronaca dell’attentato fallito nei confronti della 69enne esponente del governo guidato dal presidente Alberto Fernandez. L’episodio è avvenuto all’esterno dell’abitazione della Kirchner nel quartiere Recoleta di Buenos Aires.

L’autore dell’attentato è un cittadino di origine brasiliana identificato come Fernando Andres Sabag Montiel, di 35 anni. Lo riferiscono le autorità di polizia precisando che l’uomo è residente in Argentina e domiciliato nella capitale Buenos Aires.

La vicepresidente era appena scesa dall’auto e, nel dirigersi verso il portone dell’abitazione, ha salutato e dialogato pochi minuti con i suoi sostenitori, radunatisi sotto casa da giorni per sostenerla dalle accuse di frode e corruzione da cui dovrà difendersi in ambito giudiziario nelle prossime settimane (l’accusa ha chiesto 12 anni di reclusione e, addirittura, l’ergastolo).

Il presidente Alberto Fernandez ha parlato in tv di “tentato omicidio” e ha detto che “l’uomo ha premuto il grilletto ma la pistola non ha sparato“. Le immagini di quanto accaduto sono state trasmesse da diversi canali televisivi e sono circolate sui social.

L’uomo, secondo quanto mostrano le immagini televisive riprese dall’emittente “C5N”, ha puntato l’arma, una pistola calibro 380, a meno di un metro dal volto della ex presidente e ha premuto il grilletto senza che però venisse esploso il colpo. Le immagini proseguono con la reazione di Kirchner che si porta le mani alla testa come in attesa dell’esplosione, che per fortuna non avviene, e la pronta reazione delle guardie del corpo in borghese che si gettano sull’aggressore. L’uomo è stato arrestato dagli agenti di scorta della vice presidente. L’arma era carica e aveva 5 proiettili.

L’attacco alla vicepresidente è stato condannato dalla coalizione di opposizione Insieme per il cambiamento, che ha chiesto un’indagine sui fatti, oltre che dal governo. Solidarietà alla vicepresidente è arrivata anche dal presidente venezuelano Nicola Maduro.

Redazione

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