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Competenza e competizione

ModaImpresa
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
02–07-2021 Roma, Italia
Politica
Palazzo Chigi – Visita del Presidente del Consiglio della Repubblica dell’Iraq
Nella foto: Il Presidente del Consiglio Mario Draghi incontra il Presidente del Consiglio della Repubblica dell’Iraq, Mustafa Al-Kadhimi

Photo Mauro Scrobogna /LaPresse
July 02, 2021  Rome, Italy
Politics
Palazzo Chigi – Visit by the President of the Council of the Republic of Iraq
In the photo: Prime Minister Mario Draghi meets the Prime Minister of the Republic of Iraq, Mustafa Al-Kadhimi
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 02–07-2021 Roma, Italia Politica Palazzo Chigi – Visita del Presidente del Consiglio della Repubblica dell’Iraq Nella foto: Il Presidente del Consiglio Mario Draghi incontra il Presidente del Consiglio della Repubblica dell’Iraq, Mustafa Al-Kadhimi Photo Mauro Scrobogna /LaPresse July 02, 2021  Rome, Italy Politics Palazzo Chigi – Visit by the President of the Council of the Republic of Iraq In the photo: Prime Minister Mario Draghi meets the Prime Minister of the Republic of Iraq, Mustafa Al-Kadhimi

Qualche giorno fa mi è capitato di imbattermi in una conversazione, attraverso la quale un venditore cercava di piazzare il proprio prodotto, denigrando con dovizia di particolari i propri concorrenti ed elencandone i vizi e le debolezze anche personali, tuttavia senza andare a fondo sulle caratteristiche distintive della propria offerta.

Da lì ho riflettuto sul fatto che, se ci pensiamo bene, da qualche anno ogni tipo di competizione si caratterizza più per gli attacchi ai competitor che per le proprie competenze distintive.

Questa circostanza accomuna ormai diversi e variegati settori della nostra vita: la politica, l’impresa, lo spettacolo, l’arte, lo sport; insomma, in ogni ambito competitivo ci si ritrova ad ascoltare giudizi “sull’altro” più che un focus sulla propria qualità (ovviamente quando sia concreta e dimostrabile).

In un momento come quello che viviamo, all’insegna delle incertezze sul futuro, caratterizzato dal bisogno di risposta alle varie istanze, a mio avviso sarebbe molto più proficuo e lungimirante un atteggiamento che faccia leva sulle certezze da trasmettere ai nostri interlocutori:

mi reputo bravo a…”,

“il mio prodotto ha queste caratteristiche che lo differenziano dagli altri”,

“offro un servizio che risponde ai seguenti bisogni”,

“ il mio programma politico si basa su questi principi…” ,

“otterrò dei risultati sportivi perché mi sto allenando duro”.

Bisognerebbe anche mettersi nei panni di chi si sente dire che il prodotto che ha acquistato fino ad ora era pessimo, che il consulente al quale si è affidato è un poco di buono, che il vino che beve è un aceto, che il partito che ha votato è popolato da cialtroni; chi riceve questi messaggi, in buona sostanza, si sente dare dell’incompetente e non è proprio un modo intelligente di approcciarsi ad un confronto costruttivo.

In realtà, a ben riflettere, l’attacco al concorrente mette in evidenza come il livello medio di offerta, in molti ambiti, sia ormai caduto in basso; quando non si hanno delle skill solide, quando non si hanno principi ben saldi, si opta sempre per “buttarla in caciara” distogliendo così l’attenzione da sé stessi e dalle proprie debolezze.

Oserei dire che il livello di attacco al competitor è direttamente proporzionale alla propria debolezza e, spesso, alla propria incompetenza.

Del resto, un proverbio cinese recita “dare a tuo figlio una competenza è meglio che dargli mille monete d’oro”.

Tornando tutti a concentrarci su quel che sappiamo fare meglio, provando a migliorarci costantemente senza distrarci in parole e polemiche inutili, ne trarremo tutti un grande beneficio.

Senza voler santificare a tutti i costi il Mario nazionale, occorre riconoscere che ha dato un esempio di come si possa lavorare con un profilo moderato, quasi silente, inversamente proporzionale al “rumore” che fa la sua competenza, per citare Diodato.

Ecco, mi sembra un ottimo esempio da seguire per affrontare gli anni che ci attendono da qui alla ripartenza definitiva: competenza, rispetto per l’avversario ed azioni concrete.

P.S.

Non cito un altro esempio di concretezza e competenza, nel campo dello sport, per scaramanzia…