Cos’è un emendamento? È una proposta di modifica ai testi sottoposti all’esame dell’Assemblea o di una Commissione sia alla Camera che al Senato. La parola emendamento deriva dal verbo ‘emendare’, espressione che ha la sua radice nel latino mendum, che significa errore, difetto. Il prefisso ‘e’ ne ribalta il significato indicando, nel linguaggio corrente, l’atto o il risultato di togliere le mende, e dunque una correzione, un miglioramento.
È con questo significato che la parola, di uso corrente, entra nel vocabolario del diritto parlamentare. Anche se noi lobbisti spesso scriviamo proposte emendative, se un parlamentare, o il governo, non le fa proprie, le firma e le presenta, il nostro rimane un esercizio di scrittura. Un lobbista deve però essere in grado di formulare un testo ben fatto, che superi l’esame degli uffici legislativi dei gruppi parlamentari, o anche di quello del ministero che lo valuterà. Deve essere capace di scrivere anche il razionale, cioè la tesi sulla quale l’emendamento è stato costruito, e l’obiettivo che si prefigge.
Infatti la proposta di emendamento, poiché finalizzata alla modifica del testo di un disegno di legge, deve presentare dei requisiti sia di carattere formale che di carattere contenutistico che vengono fissati dai regolamenti e dalle prassi parlamentari. I primi possono essere individuati nella redazione in forma scritta, nella sottoscrizione da parte dei proponenti e nel rispetto dei termini temporali prescritti per la presentazione. I secondi, invece, si concretizzano nel riferimento esplicito al provvedimento, nella reale portata modificativa, anche se di minima entità, e nella non estraneità della materia.
Per questo è molto importante che un emendamento sia ben scritto, se i contenuti sono ad esempio estranei alla materia, può essere giudicato inammissibile, e quindi nemmeno posto in votazione. Figuriamoci approvato. Il lobbista deve quindi conoscere regolamenti, prassi e procedure, ed essere specializzato nella formulazione dei testi legislativi. Non è una professione per improvvisati, o per chi ha l’amico parlamentare…
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