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La lobby che combatte contro l’esoterismo digitale e burocratico

La lobby che combatte contro l’esoterismo digitale e burocratico

La cattiveria. Quanta cattiveria notiamo nei siti istituzionali, quando dobbiamo pagare una multa, capire qual è la nostra situazione contributiva o usufruire di un bonus. Quello che ci serve sembra sapientemente seppellito sotto una stratificazione di informazioni irrilevanti. Per risolvere il problema, a volte le istituzioni interessate aggiungono entropia al sistema, fornendoci un video di istruzioni per la consultazione del sito. Forse con ingenuità, ci chiediamo perché, invece di spendere soldi ed energie per fare il video illustrativo, non investano nella semplificazione del sito stesso.

Pensavamo di aver raggiunto il culmine dell’aberrazione quando, con la firma digitale, ci hanno chiesto dei soldi per firmare con il nostro stesso nome. Ma ancora non eravamo entrati nell’esoterico sito che ci propinava un video, altrettanto esoterico, per “spiegarci” che avremmo avuto bisogno del seguente armamentario: una pass phrase, un codice di emergenza, un Pin, un altro Pin scelto da noi, un ulteriore “Pin di firma”, un Puk, un fantomatico “numero busta”, per arrivare finalmente allo userid e alla password. Coloro che sono sopravvissuti a questo calvario sanno che non sto scherzando. Gli altri sono digitalmente morti, perché hanno deciso di rinunciare alla loro stessa firma.

Abbiamo approfondito il tema con Silvia Castronovi, esperta di diritto dei consumatori, per la rubrica di Telos A&S Lobby Non Olet. Nell’intervista, Silvia Castronovi ha sottolineato come, nella sua attività di rappresentanza degli interessi dei cittadini, si sia spesso occupata di garantire l’accesso alle informazioni. “Faccio un esempio dei vari bonus fiscali che sono stati emanati in questo periodo. Hanno sicuramente una finalità sociale ed economica molto importante ma, a volte, sono difficili da reperire da parte del cittadino. È necessario intervenire e manifestare al legislatore quali siano le incongruenze pratiche proprio per poter accedere a tali bonus”.

La parola chiave è l’accessibilità. La possibilità di avere a portata di mano le informazioni e i servizi che servono. Le barriere, infatti, non sono solo architettoniche, ma possono essere anche informatiche e burocratiche. I lobbisti che si occupano dei diritti dei consumatori e dei cittadini possono contribuire ad abbatterle.