Non mi piace il suo modo di comunicare – nulla di personale, io sono un imprenditore e non dovrebbe piacermi per altro, ma non è così.
E’ nel merito, e nel metodo. In riferimento a questa proposta, pare evidente copiata dall’estero e quando uno non c’ha le idee proprie le comunica paro-paro, almeno non fa brutta figura, e le propone.
Non farebbe una piega, ma. Il ma, che scuote i pensieri, le menti e magari altro. In questo Paese chi lavora? Tutti hanno i loro diritti, rispettabilissimi. Ma i doveri? Chi pratica i doveri, solo chi guida la locomotiva, chi tira la carretta, chi paga gli stipendi, chi sente addosso la responsabilità delle famiglie dei lavoratori nella propria azienda? Ripeto, chi?
E visto che le cose non le vogliamo capire, perché ci fa comodo così, perché le vie italia (volutamente minuscolo) quelle che appartengono ai raccomandati, ai furbi, agli ignavi di primo pelo, trovano soluzioni che non possono essere adottate dal nostro territorio. E pare evidente che io non debba spiegarne il motivo. Vero è che avere in azienda lavoratori che non hanno voglia di lavorare – quel giorno – meglio mandarli a casa che fargli scaldare la sedia. Ma una volta, due, un giorno, due. Poi basta. Concludo, magari si potrebbe ipotizzare di avere una pausa infrasettimanale – il mercoledì – si ci rigenera tutti, e poi si lavora fino al sabato mattina.
#LandiniMeSpicciaCasa
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