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L’intelligenza di Saverio per battere il Coronavirus

Giornalista
L’intelligenza di Saverio per battere il Coronavirus

Saverio è un bambino di 7 anni. Ha scritto una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riportata ieri dal Corriere della Sera grazie alla brava Myrta Merlino. Una paginetta scarsa scarsa, parole talmente semplici che le leggi, le rileggi e hai già capito che hai a che fare con chi ha le carte in regola per sfidare il coronavirus. Perché è quello il livello della sfida, quello che proprio qualche settimana fa, in un articolo su Repubblica dal titolo “È arrivato il momento dell’audacia”, Alessandro Baricco ha chiamato “intelligenza del game”. 

Ad un certo punto Baricco dice (sto traducendo, sapendo che la traduzione è sempre un tradimento) che il coronavirus è la prima emergenza planetaria nell’epoca del game, della rivoluzione digitale e che questa rivoluzione non può essere affrontata con una tattica novecentesca, perché è proprio quella che ci fa capire poco e che ci fa smarrire. Niente di più vero. Scrive: “Ci hanno sfidato a un videogame e abbiamo mandato a combattere gli scacchisti” mentre occorre un’intelligenza “collettiva” che sappia capire che di fronte hai un avversario fluido e complesso. In parole povere: questa sfida si vince solo se accanto al medico metti un matematico, un mercante, uno psicologo e anche un clown se occorre.

Troppo difficile per tanti, per la politica del Novecento. Saverio, classe 2013, invece lo sa e in una paginetta scarsa scarsa, senza giri di parole, tipico dell’intelligenza del game, che non si perde in chiacchiere ma segue le regole di “0” e “1”, fa una domanda precisa al presidente Mattarella.

Che è questa: “Vorrei sapere una cosa: ma perché dovrebbero riaprire le aziende e le scuole no? Se i genitori vanno a lavoro e non possiamo stare dai nonni dove si sta?”.

È l’intelligenza del game, bellezza! L’intelligenza di Saverio che ci consiglia con una semplicità disarmante di affrontare questa emergenza nel segno della complessità. Si aprono le aziende, i suoi genitori riprendono a lavorare, lui non può stare con i suoi nonni, cosa farà? Pretende una risposta perché sa che, o questa partita la giochiamo sapendo che dobbiamo tener conto della complessità, coinvolgendo i virologi, i matematici, i mercanti, gli psicologi e se occorre anche un clown, o saremo sconfitti in partenza.

Senza giri di parole, la fluidità e la complessità non la può giocare solo la scienza, deve scendere in campo la politica che, ascoltando la scienza e adottando tutte le misure per mettere in sicurezza i cittadini, deve dare risposte precise a domande complesse. È il compito della politica. Dare una risposta a Saverio, vincere la partita al videogame. 

Grazie anche all’intelligenza di Saverio.