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Quanto sono giovani i diritti

Quanto sono giovani i diritti

Qualche giorno fa mi trovavo in compagnia di un gruppo di 25-30enni e la conversazione è andata a finire sul tema dei diritti delle minoranze. Un argomento che oggi i giovani sentono moltissimo. Ho citato quella che per me, e quelli della mia generazione, è la pietra miliare sul tema: il film del 1967 Indovina chi viene a cena? con Spencer Tracy, Sidney Poitier, Katharine Hepburn. Quando è uscito, io ero ancora in fasce, ma per i boomer come me quel film rappresenta una pellicola culto.

Racconta la storia di una ragazza della buona borghesia progressista di San Francisco che porta a cena il suo promesso sposo per farlo conoscere ai suoi genitori. Il giovane uomo è un medico. E fin qui tutto bene: un buon partito. Ma è nero. I genitori progressisti entrano in crisi. Tutti quelli che hanno dei figli sanno che una cosa è professare il progresso, ben altra è accettare che il progresso entri a gamba tesa nella propria famiglia. Il problema dei genitori non è il colore della pelle del ragazzo, ma l’accettazione che avevano in quegli anni le rare coppie così dette “miste”. E già la dice lunga il fatto che, al tempo, si utilizzasse l’aggettivo “misto” per una coppia di esseri umani. Anche i genitori di lui sono contrari perché condividono le preoccupazioni dei consuoceri. Alla fine, fortunatamente per lo spettatore e per il progresso, l’amore vince.

Quando ho raccontato la trama del film ai miei giovani interlocutori ho visto grande stupore nei loro sguardi. Si sono stupiti di sapere che la situazione dei diritti nel secondo ‘900 fosse ancora così arretrata. I diritti fondamentali sono ancora molto, troppo giovani. E per questo vanno sempre ribaditi e difesi. Per PRIMOPIANOSCALAc di Telos A&S, abbiamo parlato di questo argomento con Epsy Campbell Barr, Presidente dell’UN Permanent Forum on People of African Descent e Vice Presidente della Costa Rica dal 2018 al 2020, prima donna afro-costaricana e seconda donna di origine africana a ricoprire questo ruolo. “Provengo da una lunga esperienza di lotta per i diritti delle persone di discendenza africana. Diventare la prima Vice Presidente di discendenza africana non è stato importante solo per me, è stata l’occasione, per milioni di donne, di constatare che possono ambire e raggiungere tutte le posizioni di potere alle quali aspirano” ha raccontato Campbell Barr.

È il diritto ad aspirare a essere qualsiasi cosa si desideri la chiave dei diritti. Una potenzialità che rappresenta la libertà, mentre la rassegnazione è la sua negazione. Ce lo dobbiamo ricordare sempre. Perché, ogni tanto, la libertà viene a cena.

 

 

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