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Ripartiamo dalla mobilità sostenibile

Esperto di politiche energetiche e sviluppo commerciale
Ripartiamo dalla mobilità sostenibile

Tutti parlano di ripartenza, di riaperture. Il Presidente Conte ci presenta l’ennesimo DPCM che purtroppo poco cambia, e poco approfondisce. Sembrerebbe che nemmeno l’effetto della task force abbia dato una spinta programmatica e dettagliata al suo lavoro. Ma noi, seppur poco ascoltati e non certo soddisfatti, abbiamo il dovere di proporre, e continuare a farlo, perché così fanno i riformisti. Alla vigilia del 25 Aprile, festa della Liberazione e della libertà, in qualità di Coordinatori di Italia Viva dell’area metropolitana di Milano, io e Lucia Caridi abbiamo infatti lavorato con il fattivo supporto del Senatore IV Eugenio Comincini per rilanciare su temi di micromobilità sostenibile e realizzazione di piste ciclopedonali che permettano già nei prossimi mesi di immaginare una nuova idea delle nostre aree metropolitane.

Perché sì, quello che stiamo vivendo è un periodo drammatico, inusuale, inatteso, ma proprio in relazione alla straordinarietà che esso rappresenta, può – e deve – essere anche uno stimolo a immaginare un mondo differente, a partire dalle nostre aree urbane maggiormente popolate. Questi due mesi di quarantena ci hanno riconsegnato città dall’aria pulita, talvolta dal balcone di casa mia qui a Milano respiro il profumo della legna umida, come nelle valli prealpine che costellano i confini lombardi. Per carità, lungi da me condannare la mobilità a quattro ruote, da sempre rappresentata da mezzi che permettono la totale autonomia e una notevole comodità di movimento. Ma le nostre città, le nostre aree metropolitane necessitano di altro, ovvero di un minor utilizzo dei mezzi a benzina o diesel, di una maggiore qualità dell’aria che respiriamo, spesso prima causa di patologie tipicamente “cittadine” in giovane come in tarda età. E ne necessitano anche per una maggiore viabilità, una mobilità consapevole e sostenibile permette anche una sensibile diminuzione del traffico nelle aree a massima concentrazione urbana. Per questo e per tanto altro crediamo sia il momento giusto per rispondere alle mancanze che anche lo stesso Coronavirus ha messo in evidenza, con una proposta concreta di realizzazione di piste ciclabili che permettano ai pendolari che ogni giorno dall’area metropolitana milanese raggiungono la città di farlo con mezzi ecosostenibili, con biciclette a pedalata assistita (una meraviglia della tecnologia, se non le avete ancora provate, fatelo prima possibile!) o anche in treno, ma senza l’obbligo di dover usufruire di un mezzo quale l’automobile per raggiungere la più vicina stazione. Il Coronavirus sta cambiando le nostre vite, ma sta anche elargendo suggerimenti gratuiti a tutti coloro che li sanno cogliere. Noi partiremmo da qui. Copio in calce il comunicato congiunto che risponde alle parole della Ministra De Micheli riguardo l’incentivazione dei mezzi di mobilità sostenibile, tema che Italia Viva percepisce come prioritario anche e soprattutto in questo periodo storico più unico che raro.

“Siamo contenti che la Ministra De Micheli abbia aperto alle nostre proposte annunciando misure e incentivi in favore della mobilità sostenibile. Un tema molto sentito nelle grandi città come l’area metropolitana milanese e che per molti rappresenta una possibile soluzione in vista di una ripartenza nella quale l’uso dei mezzi pubblici e delle automobili non sarà più praticabile come in passato”. Lo dichiarano in una nota congiunta il senatore Comincini di Italia Viva e i coordinatori di Italia Viva della Provincia di Milano, Lucia Caridi e Gianluca Pomo.

“L’utilizzo di bici e monopattini elettrici dovrà quindi essere incentivato. Ma per farlo, serve anche mettere i cittadini in condizione di poter viaggiare sicuri. Già nella Legge di Bilancio approvata a dicembre, Italia Viva fece inserire al comma 47 il Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. Lo scopo è quello di finanziare al 50% i costi degli interventi comunali per la realizzazione di nuove piste ciclabili urbane: senza infrastrutture sicure, infatti, non possiamo chiedere ai cittadini di usare preferibilmente mezzi di mobilità sostenibile”.

”Bene quindi la previsione di un beneficio fiscale, ma non basta. Crediamo che i Sindaci, in sinergia con le Città Metropolitane e le Province, dovranno operare per creare percorsi ciclabili, anche semplificati, che congiungano i diversi centri urbani con i capoluogo. Noi proponiamo di anticipare al 2020 quanto previsto dal comma 47 della Legge di Bilancio, cominciando a dare sostanza ad una forma di mobilità che rappresenta agli occhi di molti un reale supporto e un’ulteriore dimostrazione dell’attenzione del Governo alle tematiche

a difesa dell’ambiente: il nostro impegno su questo fronte sarà ancora più deciso”, concludono gli esponenti di Italia Viva.