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Spazio “Co- blogging” – La formazione per il dopo lockdown

Esperto di politiche energetiche e sviluppo commerciale
Spazio “Co- blogging” –  La formazione per il dopo lockdown

Nello spazio Co-blogging di oggi, l’amica Gaia Raisoni pone ancora una volta l’accento su una tematica fondamentale che in questo periodo è stata più volte sottolineata e discussa, ovvero la formazione in tutte le sue forme possibili. Personalizzare l’offerta, permettere a tutti di utilizzare gli strumenti tecnologici necessari per non smettere di imparare e completarsi, è una tematica determinante, ora più che mai che ci troviamo a vivere un mondo che “dopo il lockdown non sarà più lo stesso”.

La formazione degli adulti non deve subire un lockdown – Gaia Raisoni
Il lockdown ha causato una chiusura forzata di molti settori economici e commerciali, con moltissime persone chiuse in casa impossibilitate a svolgere il proprio lavoro. Momento che poteva essere utilizzato per incentivare la formazione degli adulti. Secondo dati Eurostat, la partecipazione al lifelong learning (con questo termine si intende un processo di educazione continua durante tutto l’arco della vita) in Italia è nettamente sotto la media europea – solo 8,1%, contro 11,1%.

In Italia, le scuole di ogni ordine e grado sono state chiuse, ma la formazione è stata e continua ad essere erogata a distanza, con non poche difficoltà incontrate dal settore delle scuole pubbliche e private investite dall’emergenza Covid. Il mondo universitario ha reso disponibile tutto il proprio know how per stabilire i criteri e le regole necessarie a licenziare un buon modello di e-learning. L’università costituisce un valore aggiunto, per il suo contenuto e anche per l’esperienza che nel tempo ha maturato per la formazione a distanza, diventando una best practice a cui sia il mondo business sia il pubblico avrebbe meglio potuto attingere per affrontare l’emergenza “formativa”. E proprio partendo dagli errori e dalle buone pratiche all’attivo, in questa situazione emergenziale metodologie e strumenti per un e-learning efficace sono risultati la risposta più efficace ai bisogni del contemporaneo nella formazione degli adulti.

Tra le università che hanno messo a disposizione il proprio knowhow, anche l’Università Telematica Pegaso, la prima I-University italiana, che da sempre promuove una formazione personalizzata, garantendo una formazione e-learning che sfrutta tutto il potenziale del web e dei social per realizzare una didattica quanto più possibile condivisa e partecipativa, incentrata sulle competenze richieste dal mercato del lavoro. Intervistando il dott. Iervolino, presidente e fondatore dell’Università Telematica Pegaso, è emerso che “Il mondo dell’online per essere definito tale, ha bisogno di essere sottoposto a metriche certe codificate. È necessario avere strumenti tecnologici adatti a una didattica erogativa e interattiva, c’è bisogno di una metodologia ad hoc, attraverso il supporto di figure specializzate, ben inquadrata in quella del tutor, e poi bisogna avere contenuti certificati e scientificamente validi”. Ma come dimostra la scelta compiuta da Pegaso di istituire un osservatorio sul lifelong learning (Centro  Euromediterraneo per il Lifelong Learning – CELL), non si può parlare di formazione senza una prospettiva che accompagni la persona lungo tutto il corso della vita.

Le metodologie applicate in diversi contesti e regioni italiane devono essere codificate per diventare best practices che favoriscono lo sviluppo della proposta formativa di università, scuole superiori e primarie nonchè delle aziende, pensando magari a una futura cabina di regia che coinvolga rappresentanti e specialisti dei diversi livelli educativi in grado di affrontare un cambiamento così radicale. È necessario stabilire regole certe, che siano in grado di individuare parametri chiari, capaci di misurare l’efficacia del metodo, l’efficienza dei supporti tecnologici, la fruibilità da parte degli utenti, e i risultati raggiunti. Anche a medio e lungo termine.

Personalizzazione rimane il leitmotiv che dovrà guidare la ripartenza. Servirà flessibilità. Serviranno device elettronici e connessioni internet più accessibili e potenziate. Il mondo oltre il lockdown non sarà più lo stesso. Ci saranno mestieri da ripensare, lavori da inventare e possedere le competenze necessarie per svolgere nuove attività. Riprendendo le parole del dott. Iervolino, “siamo al punto in cui è necessario insegnare ciò che nessuno sapeva ieri, e prepararci ad insegnare ciò che nessuno sa ancora, ma che tanti dovranno sapere domani, ed è per questo motivo l’e-Learning costituisce lo strumento più veloce ed efficace per raggiungere quei tanti che dovranno sapere domani”.