Bisogna avviare al più presto le vaccinazioni per i soggetti “fragili”, per poi procedere con le vaccinazioni di massa. Ad un anno dalla diffusione della Pandemia da Covid 19 è tempo di rivolgere la massima attenzione ai più vulnerabili. Un ritardo enorme che va colmato.
Ad oggi i disabili italiani non sono vaccinati e con loro i rispettivi caregiver. Il governo Draghi, sin dalle prime fasi del suo insediamento ha espresso la volontà di cambiare passo rispetto alla campagna vaccinale e l’auspicio è che ciò accada quanto prima. Mettere al più presto in sicurezza le persone fragili e le loro famiglie è la risposta concreta di un Paese civile, è la vittoria contro i furbetti della vaccinazione che senza scrupoli hanno scavalcato chi la pandemia la paga di più e necessita di aiuto e assistenza.
A tal fine, è indispensabile coinvolgere i Medici della Medicina Generale i quali, essendo a conoscenza delle patologie dei propri assistiti, potranno determinarne le priorità. Sono tante le categorie che in queste ore, comprensibilmente, richiedono la vaccinazione, tuttavia ritengo che, in questo momento, dopo il personale sanitario e quello scolastico, deve essere tutelato e protetto, attraverso la somministrazione del vaccino anti COVID-19, chi vive una condizione di fragilità.
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