Bonus prima casa e affitto, tampon tax, Carta cultura: la manovra di Draghi non è per i giovani

Tre giorni fa dichiara, durante una visita all’Istituto Tecnico Superiore “Antonio Cuccovillo” di Bari, assicurava ai giovani che “vostre attese, oggi sono al centro dell’azione del Governo”. Le parole pronunciate martedì 26 ottobre da Mario Draghi si scontrano però con una manovra che, su un totale di 30 miliardi euro, dedica ai giovani risorse limitate.

I DUE PROVVEDIMENTI PER I GIOVANI – I provvedimenti ad hoc nei 185 articoli della legge di bilancio sono in realtà solo due: uno è il bonus prima casa per gli under 36, l’altro è uno sconto sugli affitti per chi ha meno di 31 anni.

Il primo è in realtà una misura che il governo Draghi ha ‘semplicemente’ confermato: la legge di bilancio estende per tutto il 2022 le agevolazioni previste per l’acquisto della prima casa da parte dei giovani o dei genitori single con figli minori, rigorosamente sotto i 36 anni e con un Isee fino a 40mila euro.

Il secondo provvedimento è invece una novità. Nella manovra è infatti previsto una detrazione del 20 per cento sul canone di affitto per i giovani dai 20 ai 31 anni che percepiscono un reddito non superiore a 15.493,71 euro. Uno sconto, della durata di quattro anni, di cui potrà usufruire sia per l’affitto di appartamenti che di stanze singole.

LE MISURE ‘INDIRETTE’ – Se le detrazioni per la casa sono provvedimenti pensati direttamente per la fascia più giovane della popolazione, nella manovra ci sono anche misure ‘indirette’ che potranno portare benefici anche alla fascia di popolazione che da anni ormai è sostanzialmente abbandonata dalla politica.

A partire dalla Carta elettronica per le spese culturali, con 230 milioni di euro stanziati dal governo. Attualmente col bonus coltura i 18enne residenti in Italia o con regolare permesso di soggiorno, senza alcuna limitazione dovuta all’Isee, possono usufruire di 500 euro da spendere per libri, quotidiani, musica, concerti, cinema, teatro, mostre o musei.

Fino a 20 a milioni di euro saranno garantiti ai centri per l’impiego per gli oneri di funzionamento derivanti dalle attività connesse all’attuazione delle politiche attive del lavoro in favore dei giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni, non occupati né inseriti in un percorso di studio o formazione.

Diventa invece strutturale il congedo di paternità obbligatorio di dieci giorni, una misura che impatterà comunque sulle generazioni più giovani. Un provvedimento annunciato nel 2019 dalla ministra Elena Bonetti, introdotto quindi lo scorso anno e diventato con la manovra Draghi strutturale, col passaggio dei giorni di congedo da uno a sette, fino ai 10 odierni.

Dopo infinite battaglie e sulla scia di quanto accade già all’estero, anche in Italia viene finalmente ridotta l’Iva sugli assorbenti non compostabili, la cosiddetta tampon tax: non al 4 per cento, come chiesto da più parti, ma al 10.