La cabina di regia si è riunita ieri: il Consiglio dei ministri si appresta a varare oggi la legge di Bilancio targata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco. L’impianto della manovra e i capitoli di spesa riguardano un totale di 23,4 miliardi di euro: quelli indicati nel Documento programmatico di Bilancio inviato a Bruxelles la settimana scorsa. Le novità anticipate in vista del Cdm riguardano il superbonus 110%, il programma cashback e soprattutto le pensioni. Si ipotizza quindi di passare a una quota 102. Solo per il 2022.

Il capitolo sulle pensioni e il superamento di Quota 100 – introdotta dal primo governo guidato dall’ex premier Giuseppe Conte, quello con Lega e Movimento 5 Stelle – assorbirebbero al momento 600 milioni di euro. Altri 950 milioni dovrebbero aggiungersi nel biennio successivo. Quota 100 scade alla fine dell’anno 2021: prevede il pensionamento a 62 anni con 38 di contributi. Al momento l’età ordinaria è di 67 anni – accantonato definitivamente dunque il ritorno alla Legge Fornero.

Quota 100 resta in vigore solo per i dipendenti di Pmi in crisi con almeno 62 anni d’età. Il superamento è stato anche definito una “soluzione ponte”. Pensionamento a 64 anni con 38 di contributi. La Lega spinge per il compromesso: che quindi potrebbe arrivare a Quota 102 solo per il 2022, con base 64 anni di età e 38 di contribuzione. Il Carroccio tuttavia insiste per abbassare ancora il requisito dell’età. La Lega sta spingendo anche per far partire un fondo da mezzo milione di euro per accompagnare i lavoratori penalizzati dall’inasprimento dei requisiti con una logica simile a quella di Quota 100.

La prima proposta di introdurre due scalini, con Quota 102 prima e Quota 104 nel 2023 era stata criticata dalla CGIL: il sindacato aveva calcolato 8.524 persone coinvolte nel 2022 e 1.924 nel 2023. Il governo ha proposto al sindacato l’apertura di un tavolo per una riforma più organica a partire dal 2023. L’Inps ha intanto diffuso i dati sulla situazione: alla fine del 2020 erano in vigore 22.717.120 prestazioni per 307.690 milioni di euro (13.544 euro medi); oltre 5,3 milioni di pensionati che nel 2020 hanno avuto un reddito da pensione complessivo inferiore a 1.000 euro, circa il 33% dei pensionati, e la maggior parte di questa fascia sono donne.

Per i lavori gravosi l’indennità di accompagnamento alla pensione (Ape) sarà accessibile a chi ha almeno 63 anni e 36 di contributi. Sale di due anni, infine, l’età per accedere a Opzione donna.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.