Il giovane era ricoverato da settimane
Bruno Puerio stroncato dal covid a 36 anni, comunità in lutto: “Era un grande sportivo”
Aveva 36 anni, faceva sport, era in salute. Ed è stato comunque stroncato dal coronavirus. Bruno Puerio era di Calvizzano, paese alle porte di Napoli. La comunità è sconvolta dalla tragedia che ha colpito il giovane e i suoi familiari. Il 36enne era ricoverato in ospedale da diverse settimane. Non ce l’ha fatta. Il cordoglio della società del comune nel napoletano traspare dai numerosi post sui social che ricordano il giovane.
I medici hanno fatto il possibile per salvarlo, come scrive Il Mattino, ma con il passare dei giorni le condizioni del 36enne sono peggiorate. Puerio era molto attento alla salute, un grande sportivo. Andava in palestra e giocava a calcetto. Un fisico solido, sopraffatto comunque dal contagio che in Campania ha provocato 7.893 vittime. Risale soltanto a ieri la notizia di un altro 36enne, Gianluigi Andrea Piegari, che prestava servizio per il 118, ad Albano Laziale, morto dopo un mese di lotte in terapia intensiva contro il virus. La compagna Marina è incinta di un bambino. Non è chiaro se il residente di Calvizzano avesse o meno ricevuto il vaccino anti-covid.
A esprimere il suo cordoglio per la morte del 36enne di Calvizzano anche il sindaco Giacomo Pirozzi: “Calvizzano piange la scomparsa del giovanissimo Bruno Puerio, 36 anni, deceduto a causa del coronavirus. Una tragedia. Era ricoverato da diverse settimane, purtroppo, non ce l’ha fatta. Tutta la comunità Calvizzanese si stringe al fortissimo dolore della mamma, del papà, della famiglia, degli amici. È un giorno di lutto per la nostra comunità. Possa tu riposare in pace. Sale, purtroppo, a 25 il numero dei deceduti per Covid a Calvizzano. Siamo tristi e solidali con le famiglie di tutte le vittime che hanno perso la vita a causa di questa terribile malattia. Esorto ancora una volta la comunità a vaccinarsi, fatelo, è l’unica arma che abbiamo a disposizione per contrastare il covid. C’è bisogno di unità, responsabilità. Mi auguro e spero che non dovremo più dare notizie simili”.
Tutt’altro che sconfitto il virus, insomma. C’è ancora da prestare attenzione alle basilari regole per diminuire le occasioni di contagio. E tutto ciò nonostante una campagna vaccinale che è riuscita a coprire oltre il 77% della popolazione oltre i 12 anni di età. La situazione non è drammatica, come riportano anche i dati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e che registrano un calo dell’incidenza dei contagi sulla popolazione e dell’indice di contagio Rt su base settimanale. E una sola Regione ancora in Zona Gialla, la Sicilia, per via delle percentuali di occupazione delle terapie intensive e dei reparti ordinari.
“Non registriamo picchi di contagio, c’è un livello ancora elevato di mortalità ma non abbiamo ingolfamento dei reparti ospedalieri o delle terapie intensive – ha dettagliato oggi in conferenza stampa Vincenzo De Luca, Presidente della Campania – Dopo la prima settimana dall’inizio dell’anno scolastico non abbiamo registrato fenomeni particolarmente preoccupati, dovremo aspettare altre due settimane per un quadro di maggiore certezza ma ad oggi il quadro è rassicurante”.
Lo stesso governatore ha comunque dedicato una riflessione, come sempre dai toni appassionata alla campagna vaccinale e al calo nel ritmo delle somministrazioni delle ultime settimane. “Siamo veramente alla stregoneria dei tempi del medioevo, le cose più stupide sconcertanti, le invenzioni più inimmaginabili spero non abbia ricadute pesanti sull’obbligo di vaccinazione per i bambini. Se poi abbiamo deciso di far ritornare la poliomielite, beh, più che mettere in guardia le famiglie non possiamo fare. Vi prego di aprire la testa e gli occhi”.
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