Aveva 50 anni Pietro Taurino, carabiniere, di Salerno ma in servizio al comando provinciale di via Chiassi di Mantova. È morto mercoledì scorso, a causa di una trombosi cerebrale. La famiglia ha nominato un perito di parte e un legale che seguiranno le varie fasi dell’inchiesta: il militare aveva ricevuto 11 giorni prima il vaccino AstraZeneca. Ieri l’autopsia sul corpo dell’uomo. Non esiste alcuna correlazione al momento tra il vaccino e il decesso.
Taurino è stato ricoverato all’ospedale di Poma lunedì 15 marzo. Da giorni, come riporta La Gazzetta di Mantova, soffriva mal di testa insopportabili. Una tac ha rivelato i motivi del malore. A niente è servita un’operazione d’urgenza. È stata dichiarata la morte cerebrale intorno a mezzogiorno di mercoledì. Intorno alle 19:00 è stato dichiarato deceduto. Oggi i funerali dell’uomo che lascia moglie e figli.
La nota del Sap sulla morte del carabiniere: “Il SAP Mantova si stringe intorno alla famiglia Taurino porgendo le sentite condoglianze per la perdita del caro Pietro. Il Maresciallo dei Carabinieri in forza al Nucleo Radiomobile di Mantova, Pietro Taurino, si è spento improvvisamente lasciando tutti coloro che l’hanno conosciuto nell’incredulità generale.
Un uomo sempre al fianco dei suoi ragazzi gregari e riferimento anche per tutti coloro delle Volanti della Polizia di Stato di Mantova che lo hanno conosciuto lungo le strade della città. L’Autorità Giudiziaria ha già avviato tutte le indagini per cercare di scongiurare quello che, a tutt’ora e troppo frettolosamente, sembrerebbe ricondurre la tragedia Taurino ad una complicanza a seguito della vaccinazione anticovid”.
Lo ribadiamo: non c’è alcuna correlazione tra il vaccino e la morte di Taurino. La notizia sta comunque facendo il giro del web per via delle somiglianze con i casi di Stefano Paternò e Davide Villa, un militare e un poliziotto siciliani, due dei casi di persone che sono morti in circostanze simili. Altri casi di trombosi hanno portato a uno stop delle somministrazioni del vaccino AstraZeneca in mezza Europa. La sospensione in Italia da lunedì 15 marzo e giovedì 18 marzo. In quattro giorni saltate 200mila somministrazioni.
Le inoculazioni sono state ripristinate venerdì 19 marzo in Italia dopo il parere dell’Agenzia Europea del Farmaco, che ha definito il preparato di Oxford sicuro ed efficace. La direttrice Emer Cooke ha chiarito che la somministrazione “non è associata a un aumento del rischio generale di eventi tromboembolici”. E i numeri sia in Unione Europea che nel Regno Unito confermano tale assunto. L’Agenzia ha comunque garantito ulteriori approfondimenti sui “gravi eventi avversi” segnalati dalle Agenzie nazionali e ha disposto l’aggiornamento del foglietto illustrativo del farmaco. Gli italiani sembrano non aver perso la fiducia nel vaccino: tra il 5 e il 10% le prenotazioni saltate alla ripresa delle somministrazioni.
