L'espressione tratta da un'opera teatrale
Che cosa vuol dire “Gaslighting”, il significato della parola dell’anno per il vocabolario Merriam-Webster
Arriva da un’opera teatrale la parola che la Merriam-Webster, storica e famosa società editrice statunitense di dizionari in lingua inglese, ha scelto come parola dell’anno nel 2022. “Gaslighting” indica l’atto di fuorviare, manipolare, confondere il punto di vista di qualcuno per trarne un qualche tipo di vantaggio. È una parola che può essere utilizzata in una relazione tra due persone ma anche per descrivere dinamiche sociali e tecnologiche. Il lemma è da considerarsi in qualche modo parente di espressioni come “fake news” e “deepfake”.
Il vocabolario riporta due definizioni. Una prima in cui si parla della “manipolazioni psicologica di una persona” che “induce la vittima a mettere in dubbio la validità dei propri stessi pensieri, della propria percezione della realtà o dei propri ricordi. Normalmente porta confusione, perdita di fiducia in sé e di autostima, incertezza sulla propria stabilità mentale e dipendenza dal manipolatore”.
La seconda indica “l’atto o la pratica di fuorviare o ingannare grossolanamente qualcuno, soprattutto per un proprio vantaggio personale” ed è quella più attuale per via del “grande aumento dei canali e delle tecnologie utilizzate”. Merriam-Webster ha comunicato che le ricerche sul suo sito per la voce sono aumentate del 1.740 per cento. Una tendenza non dettata da un unico evento ma costante durante tutto l’anno. Come si accennava l’espressione è tratta da un’opera teatrale del 1938 di Patrick Hamilton, drammaturgo e romanziere inglese, intitolata appunto Gas Light.
L’opera era ambientata in epoca vittoriana a Londra e raccontava di un matrimonio borghese tra il protagonista Jack Manningham e la moglie Bella. Un’unione caratterizzata da bugie e inganni. In una scena l’uomo convince la donna che le luci a gas della loro abitazione non si stiano spegnendo davvero ma soltanto nella sua immaginazione: da qui il titolo. Dall’opera vennero tratti due film: il primo britannico nel 1940 e il secondo americano del 1944. Quest’ultimo in italiano venne tradotto come Angoscia e interpretato da Charles Boyer e Ingrid Bergaman.
Rispetto ad altre espressioni, questa volta potrebbe essere più difficile che la voce lessicali entri correntemente nell’uso parlato anche in italiano. Al momento almeno è così.
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