L'omicidio
Cinzia Pinna, trovato il corpo nel casolare di Emanuele Ragnedda: l’imprenditore ha confessato l’omicidio
Svolta nel giallo di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo sparita l’11 settembre a Palau: il corpo della donna è stato ritrovato senza vita all’interno del casolare di proprietà di Emanuele Ragnedda, 41 anni, imprenditore vinicolo, che ascoltato in un lungo interrogatorio in caserma – dopo aver tentato una fuga in barca dalla Sardegna – ha confessato l’omicidio.
Chi è Emanuele Ragnedda, reo confesso dell’omicidio di Cinzia Pinna
Ragnedda è uomo d’affari di spicco nel settore del vino sardo, molto conosciuto dalla comunità locale, che negli ultimi anni aveva fondato la propria azienda, Conca Entosa, produttrice di Vermentino di alto livello, con il “Disco Volante” (bottiglia da 1800 euro) tra i suoi vini di punta. Ancora da chiarire il rapporto tra i due, ma nella notte tra l’11 e il 12 settembre scorso, Cinzia Pinna, in vacanza a Palau, aveva partecipato a una serata con amici, ed era salita in evidente stato confusionale (deducibile dalle riprese delle telecamere) su un’auto intestata a Ragnedda.
Indagato per occultamento di cadavere anche un 26enne milanese, di professione giardiniere.
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