“Clara due settimane fa si era andata a pagare il funerale. Non voleva gravare sull’anziano padre e sul figlio. Forse aveva capito che sarebbe finita male”. È il retroscena raccontato da Herbert Lima, il commesso brasiliano che saltuariamente lavorava per Clara Ceccarelli, la 69 enne uccisa a coltellate, almeno trenta colpi, dal suo ex compagno Renato Scapusi, 59 anni, a Genova venerdì pomeriggio. Un retroscena agghiacciante.

L’uomo perseguitava la donna da circa un anno. Ceccarelli si prendeva cura anche del padre novantenne e del figlio disabile di 30 anni. Nessuna denuncia da parte della donna tuttavia, secondo quanto rivelato dal procuratore capo di Genova Francesco Cozzi. Disposta la perizia psichiatrica dell’uomo. L’incarico sarà conferito oggi al medico Gabriele Rocca. Oggi pomeriggio l’autopsia del medico legale Lucrezia Mazzarella.

“Ieri è arrivata alle quattro e ci siamo dati il cambio – ha raccontato il commesso a Repubblica deponendo un mazzo di fiori nei pressi del negozio di Ceccarelli, dove si è consumato il delitto – in realtà avrei dovuto fare il la chiusura ma lei aveva dovuto far una commissione e così…. Sapevo tutto, mi diceva non ce la faccio più. Lui passava tutti i giorni e quando c’ero io non entrava ma ieri purtroppo l’ha trovata da sola. Clara qualche giorno fa mi aveva detto che era andata a pagarsi il funerale perché aveva avuto dei sogni strani. Che io sappia lui non era mai stato violento però la ossessionava…”.

Oltre al pagamento del funerale per non pesare sui famigliari, la donna aveva anche contattato un tutore per il figlio disabile e sistemato a cura del padre anziano e malato. “Sono entrato nel negozio e abbiamo iniziato a discutere. Volevo tornare con lei, ma Clara non voleva”. È successo tutto venerdì pomeriggio, nel negozio di calzature della donna in via Colombo, cuore dello shopping genovese. Ceccarelli era tormentata dall’uomo, secondo quanto ricostruito: telefonate di continuo, anche escrementi sui vetri e le saracinesche dei negozi.

Ultimamente Scapusi – con ogni probabilità instabile mentalmente, tormentato dai problemi finanziari, per via anche dei soldi sprecati nel gioco d’azzardo, che da settimane dormiva in un sottoscala – era stato fermato dalla polizia: segnalato in una scuola cittadina nell’intento di lanciarsi da una finestra. Dopo un breve ricovero in psichiatria è tornato libero. Solo l’ultimo dei tentativi di suicidio. “Così l’ho colpita”, ha raccontato agli investigatori l’uomo secondo l’ansa.it. “Dopo ho vagato per la città fino al Galliera. Volevo uccidermi“. È accusato di omicidio volontario aggravato.

Vito Califano

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