L'analisi
Col ritorno della pandemia il dollaro torna ad essere un porto sicuro
L’euro ha ridimensionato il suo apprezzamento nei confronti del dollaro, che con la recrudescenza della pandemia in Europa sembra esser tornato al ruolo di moneta rifugio per eccellenza. E potrebbe continuare questo suo revival, secondo alcune banche d’affari. «Il dollaro sarà supportato da una diminuzione dell’appetito per il rischio, nel breve termine», è la previsione di Bank of America (Boa). Nell’ultima settimana il biglietto verde ha guadagnato oltre l’1,5% nei confronti di un paniere delle maggiori valute, registra il Bloomberg Dollar Spot Index. Il recupero nei confronti della moneta unica europea è in linea, considerando la quota 1,17 intorno a cui avvenivano le contrattazioni lo scorso venerdì.
Più che di un deprezzamento dell’euro si tratta di un recupero del dollaro. E ha poco a che vedere con le aspettative per la politica monetaria: «Sia la Federal Reserve che la Bce hanno raggiunto i loro limiti più bassi – la Fed non avrà tassi negativi, l’Eurotower non renderà ancor più negativi i suoi tassi sui depositi – e sono impegnate con efficacia nel quantitative easing (cioè ad acquistare aggressivamente titoli di stato di fatto stampando moneta, ndr) a tempo indeterminato», secondo l’analisi della Boa. Tra i vantaggi che gli investitori possono individuare nella valuta americana, c’è quello della liquidità. Uno studio della Banca dei regolamenti internazionali (Bri) ha indicato che la velocità di circolazione del dollaro è, normalmente, doppia rispetto a quella dell’euro. E dopo la (breve) corsa al biglietto verde coincisa con l’esplosione pandemica di marzo, la Fed ha ulteriormente aumentato l’offerta per frenare i rendimenti dei contratti swap sul mercato valutario. Più in generale, in questo momento non sembrano presentarsi molte alternative, per chi sui mercati finanziari vuole limitare il rischio. L’oro ha guadagnato il 20% da fine marzo e potrebbe continuare a salire. Ma detenerlo ha spesso costi “logistici”. E poi almeno il dollaro consente di incassare un rendimento periodico: dello 0,2% ogni tre mesi, attualmente.
«C’è ancora parecchia fiducia nella valuta Usa come rifugio quando i mercati diventano volatili, che è quello che molti investitori si aspettano nel breve periodo», ha detto in un’intervista alla Bloomberg lo strategist di Jp Morgan Tai Hui. La debolezza estiva del dollaro si spiegava con la drammatica evoluzione dell’emergenza sanitaria negli Usa e con le conseguenti aspettative di un vero e proprio disastro economico che inducesse la Fed a tenere i tassi a zero per sempre o quasi. Adesso questo «non è più sufficiente a formulare una previsione di ulteriore deprezzamento generalizzato del biglietto verde», secondo l’economista di Intesa Sanpaolo Asmara Jamaleh. Una nuova accelerazione rialzista dell’euro sarà probabilmente evitata.
PROTAGONISTI
Alessandro Profumo – Il numero uno del gruppo della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza ha acquistato azioni della sua azienda per un controvalore di oltre mezzo milione di euro: un segnale di fiducia del top manager sulle prospettive future della ex Finmeccanica. Profumo ha comprato 100mila azioni al prezzo unitario di 5,036 euro. In totale ha investito 503.600 euro. La transazione è stata comunicata al mercato. Giovedì scorso le azioni di Leonardo hanno chiuso a 4,958 euro, in rialzo del 2,5%.
Pietro Iotti – Scommette in proprio sulla sua azienda anche l’amministrazione delegato della Sabaf: Pietro Iotti è salito all’1,3% della società, investendo negli ultimi due mesi 1,3 milioni. La multinazionale italiana, leader nel settore dei componenti per elettrodomestici, riunirà domani l’assemblea degli azionisti per approvare un dividendo di 0,35 euro per azione. Ha chiuso il semestre con un fatturato in crescita del 4,5% rispetto a un anno fa. E da giugno ha assunto un centinaio di dipendenti in Italia e all’estero.
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