Letture
Lo scaffale
Colette e il fascino indiscreto che regala la Belle Èpoque
Colette (1873-1954) è giusto riscoprirla perché fu davvero una scrittrice notevole e soprattutto una inimitabile testimone del suo tempo, un tempo dorato: i primi decenni del Novecento a Parigi. La casa editrice L’Orma ripubblica in eleganti volumetti i suoi romanzi, ed è davvero un piacere squisito.
Di Colette, “Gigi” è uno dei libri più noti, ed è tornato in una nuova edizione (traduzione di Ornella Tajani, con bella postfazione di Daria Galateria): la giovane protagonista è una femminista molto ante litteram e ne dovrà vedere delle belle… Ma la forza di questo romanzo breve di Colette sta nella sua capacità di descrivere con brevissime pennellate tutto un mondo di lussi e ipocrisie impeccabile – affresco d’epoca, dettagli, anche satira sociale – a contorno della storia di un’adolescente dalla bellezza abbagliante, educata per diventare una cortigiana di lusso, che dimostra di non voler essere solo un’allieva ammaestrata, ma che decide di prendere in mano il proprio destino.
Formidabile è la figura di zia Alicia, che ammaestra la giovane Gigi su come stare al mondo – “quel” mondo fatuo. La ragazzina impertinente e dalla bellezza che sboccia, alla fine, potrebbe sembrare perfino un’incallita giocatrice di poker, ma è solo una giovane donna piuttosto sveglia che vuole dare la propria impronta al destino che la attende, che non accetta compromessi, che sa sorprendere e affermarsi, malgrado tutto e tutti. Censurato a suo tempo per il linguaggio esplicito, eppure classico, che narra la passione travolgente tra due irrequiete collegiali nella Francia degli anni Venti. Eros allo stato puro. Gigi, l’eroina più amata della letteratura francese del Novecento, non chiede il permesso per essere felice. «Un incantevole racconto lungo, che con un tocco resuscita Jane Austen e Cenerentola», scrive nella postfazione Daria Galateria.
E sempre L’Orma ha mandato in libreria “La vagabonda” (traduzione di Camilla Diez, introduzione di Daniela Brogi) altro romanzo di Colette che all’epoca ebbe gran successo. È la storia di un’attrice, Renée Néré, una donna sola, libera e povera che usa il corpo e l’intelligenza per resistere alla durezza della vita. Sono due gioielli.
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