L’analisi della ionosfera potrebbe aiutare a prevedere un terremoto: ecco il risultato più importante dello studio “Precursory worldwide signatures of earthquake occurrences on Swarm satellite data“, curato da un gruppo interdisciplinare di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), della Planetek Italia e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Scientific Reports del gruppo editoriale Nature. La ricerca ha consentito di individuare una concentrazione statisticamente significativa di anomalie elettromagnetiche nella ionosfera prima di terremoti di magnitudo uguale o superiore a 5.5 gradi e con profondità ipocentrale fino a 50 chilometri. Gli esperti hanno analizzato i dati magnetici e di plasma nella ionosfera – lo strato ionizzato dell’alta atmosfera – misurati a una quota di circa 500 chilometri dai tre satelliti del progetto “Swarm”, la missione ESA nata per approfondire la conoscenza del campo magnetico terrestre.

Spingendosi oltre gli scopi della stessa missione Swarm, inoltre, il gruppo di ricerca ha cercato tracce “elettromagnetiche” di accoppiamento con la litosfera, detta anche crosta terrestre, in occasione di grandi terremoti.

L’importanza di questo lavoro è duplice – sottolinea Angelo De Santis, dirigente di ricerca dell’INGV e primo autore dell’articolo – Da un lato, abbiamo potuto confermare statisticamente che, durante la fase preparatoria di un forte terremoto, esiste un accoppiamento tra la litosfera, dove si verificano i terremoti, e la sovrastante ionosfera. Per altri versi, con i dati da satellite hanno consentito di confermare la legge empirica di Rikitake, secondo la quale il tempo di anticipo dei precursori dipende dalla magnitudo del terremoto: quanto più è lungo il tempo di anticipo del precursore, tanto più sarà forte il terremoto”.

Il risultato del nostro lavoro è molto importante – conclude De Santis – ma nonostante le anomalie individuate siano statisticamente legate all’occorrenza dei terremoti, esse non permettono ancora di poter effettuare previsioni degli eventi sismici, per le quali occorre passare da un approccio statistico a uno deterministico, cosa che richiederà ulteriori studi in futuro“.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.