Conoscere tutti i rischi geologici di una zona in cui si vive o in cui si vuole andare non è una ‘fissazione’ da addetti ai lavori. Se consultare la carta geologica dell’Ispra può essere ostico per chi non è esperto in materia, l’app GeoRisk rende tutto più semplice. Si tratta di una semplice applicazione per verificare il rischio della propria posizione. Fortemente voluta dall’Ordine dei Geologi della Campania e realizzata da Geostru e geologi.it, la nuova APP per dispositivi mobili consente di verificare il rischio della propria posizione semplicemente utilizzando il posizionamento GPS dello smartphone. Si può anche accertare il pericolo di una qualsiasi abitazione inserendo città, via e numero civico. L’App è già disponibile nel Play Store di Google.

“Per aumentare la consapevolezza del rischio – spiega il presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania, Egidio Grasso – abbiamo pensato di promuovere la realizzazione di un App che, con poche operazioni, riesce a visualizzare le aree a rischio idrogeologico in tutto il territorio nazionale”. Basta scaricare gratuitamente l’app per avere libero accesso alla banca dati relativa al rischio idrogeologico già esistente del Ministero dell’Ambiente e della Protezione Civile. Con semplicità si potranno conoscere quali sono i bacini idrografici principali o secondari, i rischi di valanghe, frane e alluvioni. Utilizzando il posizionamento GPS dello smartphone oppure inserendo le coordiante di un luogo specifico compare una mappa che divide la zona in sezioni segnalando quali sono i rischi e la loro pericolosità.

“È importante che tutti i cittadini abbiano uno strumento valido per conoscere i rischi del territorio in modo semplice – ha detto Egidio Grasso – Per esempio se il cittadino sa di vivere in un territorio a rischio alluvionale, in caso di allerta meteo, quantomeno sceglierà di parcheggiare l’auto in una zona all’esterno dell’area più a rischio. Questa consapevolezza consente di adottare comportamenti adeguati ed evitare il peggio». In questo modo i cittadini diventano più attenti e partecipi. «È giunto il momento – continua Grasso di valorizzare gli edifici costruiti in aree stabili e penalizzare quelli in zone instabili. Se vogliamo migliorare la nostra sicurezza dobbiamo decostruire, non dico demolire, ma almeno evitare di costruire nelle aree a rischio e privilegiare le aree instabili. Ci metteremo un po’ di anni ma è questa l’unica strada per essere più sicuri. Se il cittadino consapevole comincia a richiedere determinate garanzie, il costruttore sarà costretto ad indagare sull’area prima di iniziare una nuova costruzione o ristrutturarne una già esistente. Addirittura potrebbe scoprire che demolire e ricostruire in un’altra area sia più conveniente».

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.