«Oggi, a distanza di quasi un secolo, scontiamo un altrettanto formidabile problema che investe tutta la comunità civile e anche l’ordinamento giudiziario. Da un lato la crisi dell’avvocatura che oggi è anche e soprattutto una crisi identitaria, imputabile sicuramente alla sua endemica resistenza al cambiamento, dall’altra la crisi morale della magistratura, determinata evidentemente anche dalle leggi invecchiate che la disciplinano». Così, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, l’avvocato Maria Masi, neo presidente del Consiglio nazionale forense.

Napoletana, avvocato civilista del foro di Nola, Masi è la prima donna, in quasi cento anni, a guidare l’organo di rappresentanza istituzionale dell’avvocatura italiana. Un’istituzione nata nel 1926 e che ha annoverato tra le sue fila avvocati e giuristi, come Piero Calamandrei e Enrico De Nicola, primo capo dello Stato dell’Italia repubblicana. «È una grande responsabilità – ha commentato dopo la nomina – ma soprattutto è un onore rappresentare l’avvocatura italiana, ancor di più in un periodo incerto e complicato come questo».

«Urge, oggi più che mai – ha ribadito Masi in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario -, che le norme siano almeno chiare perché, soprattutto se dettate da condizioni emergenziali, una errata interpretazione ne condiziona inevitabilmente l’attuazione. Confusione e poca chiarezza stanno alimentando, oltre alla paura per il pericolo che ancora incombe, stanchezza e disillusione anche da parte di ha sempre rispettato doveri e regole e ha collaborato con convinzione alle politiche per il Paese». Di qui il richiamo «a chi ha la responsabilità di decidere per gli altri e di governare» a non ignorare e affrontare i segnali di crisi «impedendo che si traducano in rassegnazione o peggio in assuefazione».

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).