Cronaca
Contro la crisi nasce il club delle eccellenze made in Italy
Il Coronavirus ha messo in ginocchio l’economia di tutto il Paese, in modo particolare le piccole imprese del Sud, quelle fatte di artigiani, artisti e sarti che magari hanno ereditato il mestiere dal nonno e che conservano, nelle loro botteghe, l’odore della tradizione e della storia. Si tratta di quegli imprenditori napoletani che lavorano in sordina, ma che potrebbero e dovrebbero avere un posto nel panorama dell’economia mondiale. Nasce da questa consapevolezza il Club delle Eccellenze del Made in Italy, fondato da Confesercenti Campania e Molise che, visto l’attuale crisi economica e «l’inadeguatezza istituzionale», ha deciso di unire le forze e supportare le piccole realtà devastate dall’avvento del virus.
«Il club nasce dall’esigenza di mettere insieme esperienza e tradizione delle filiere campane e molisane d’eccellenza – spiega Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania – quindi sartoria e moda, artigianato, oreficeria e lusso, enogastronomia e food, agroalimentare e tutte quelle realtà produttive di prestigio che rappresentano il made in Italy e possono contribuire in maniera determinante al rilancio del sistema-Paese e che per ora lavorano in solitudine». A presiedere il Club delle Eccellenze di Confesercenti Campania e Molise è stato designato Gianni Lepre, opinionista economico del Tg2 della Rai ed esperto di piccole e medie imprese. Presidente per la provincia di Napoli, invece, sarà il maestro sartore Raffaele Antonelli, tra i più raffinati esponenti della grande e antica tradizione partenopea. In Campania più di cento aziende hanno già aderito all’iniziativa e sono al lavoro per sbarcare sui mercati internazionali. «Le piccole realtà già si scontravano con le grandi multinazionali – spiega Schiavo – Un esempio su tutti, i marchi di abbigliamento con etichetta made in China o made in India entrano nel nostro Paese, offrendo agli acquirenti prezzi stracciati e capi di scarso valore. Con il Covid-19 l’economia di queste imprese è stata totalmente azzerata, quindi è fondamentale creare una rete di contatti a livello mondiale». Ed è esattamente questo l’obiettivo del Club: creare sbocchi e opportunità, contatti e nuovi mercati per gli imprenditori napoletani.
«L’eccellenza, la cultura e la passione degli artisti partenopei – dice Schiavo – è un tratto distintivo unico, che solo i napoletani hanno e che merita di arrivare a Dubai, come in China, oltre che nelle strade della nostra città. Ma per farlo servono degli strumenti». E in questa direzione sta già lavorando il Governo che valuterà quali canali possano rivelarsi utili. «Ripartire dall’internazionalizzazione potrebbe essere una strada alla riqualificazione industriale del marchio Italia – conclude Schiavo – attraverso un rapporto con l’estero maggiormente finalizzato alla canalizzazione dei prodotti nazionali, senza sponsorizzazioni politico istituzionali che, allo stato attuale, millantano solo attenzione e liquidità». A rilanciare l’economia del Bel Paese saranno, quindi, il made in Italy e il Sud con le loro eccellenze, riconosciute in tutto il mondo: ecco il motore di questa ripartenza.
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