Coronavirus, aumentano i contagi da varianti Delta e Kappa in Italia: zero morti in Lombardia, non accadeva da ottobre

Dopo l’allarme lanciato dall’Oms sui casi di Coronavirus in aumento in Europa dopo 10 settimane di calo, anche l’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità, sottolinea una certa preoccupazione per il diffondersi delle varanti Delta e Kappa.

Nel consueto monitoraggio redatto col ministero della Salute, relativo al periodo 21-27 giugno, si legge infatti che “sebbene in assoluto i nuovi casi di siano in diminuzione, la proporzione di casi di infezione da virus Sars-Cov-2 causati da varianti Delta e Kappa è in aumento in Italia. La maggior parte di questi casi è attribuibile a focolai circoscritti riportati in varie parti del Paese”.

La variante Delta era nota come ‘indiana’, e di lei si sa ormai tutto (o quasi): la sua trasmissibilità è dal 40 e il 60% più alta di quella Alfa, a sua volta più contagiosa del 50% rispetto al ceppo originario di Wuhan. Ma con una doppia dose di vaccino le probabilità di essere infettati calano drasticamente.

La variante Kappa invece, nota anche come B.1.617.1, è uno dei sottotipi della variante indiana. Le due hanno poche differenze ma la Kappa attualmente è meno conosciuta: l’ECDC comunque non la considera tra le varianti di ‘di preoccupazione’ (Voc) come la Delta, ma solo ‘di interesse’ (Voi).

Nel dossier dell’ISS si spiega che, dato l’aumento dei contagi dovuti da variante Delta anche in Paesi con alta copertura vaccinale, come il Regno Unito, è opportuno “realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi”. “E’ necessario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggior trasmissibilità”, si legge ancora nella bozza dell’Istituto Superiore di Sanità.

I NUMERI DELL’ITALIA – L’indice Rt nazionale continua a calare, scendendo a 0,63 rispetto allo 0,69 della settima scorsa. Cala anche l’incidenza dei casi di Covid in Italia a 9 casi ogni 100 mila abitanti rispetto agli 11 di 7 giorni fa.

Tutte le Regioni e le province autonome sono a rischio basso e nessuna supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica, secondo i dati sono nella bozza di monitoraggio Covid Iss-Ministero Salute. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è 3% (la soglia critica è il 30%) con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 362 (22/06/2021) a 240 (29/06/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente e si attesta al 3% (soglia critica 40%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 2.289 (22/06/2021) a 1.676 (29/06/2021).

LOMBARDIA CON ZERO MORTI COVID – Come non avveniva dal 6 ottobre del 2020, in Lombardia non sono stati registrati decessi per Covid. A comunicarlo è stata l’assessore al Welfare della Lombardia Letizia Moratti ricordando che “allora l’autunno e le varianti ci fecero ripiombare nell’incubo. Adesso possiamo guardare al futuro con più speranza, resta l’importanza di conservare comportamenti prudenti e aderire alla campagna vaccinale”, conclude.

VACCINI E ZONE BIANCHE – Nel venerdì che da settimane scandisce la firma delle ordinanze sui ‘colori’ delle Regioni, il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato oggi questo “è il primo dall’autunno scorso in cui non sarò chiamato a firmare ordinanze: l’Italia è tutta bianca e non sono intercorse modifiche dello status quo, quindi non avrò necessita di firmare altre ordinanze”, ha spiegato intervenendo all”iniziativa ‘Ripartiamo’ in occasione della Giornata nazionale per la salute e il benessere nelle città

“I numeri di oggi della cabina di regia sono molto incoraggianti. È la  fotografia di un Paese con un quadro epidemiologico molto migliorato, conseguenza della campagna di vaccinazione che resta l’arma fondamentale per mettersi alle spalle questa stagione”. Tuttavia, ha avvertito Speranza, “continuo a chiedere massima prudenza ed i numeri ci dicono che la strada della gradualità è quella giusta”. “Siamo ancora dentro questa battaglia e c’è bisogno di grande cautela. Ci vuole gradualità perché la partita è ancora aperta e guai a pensare diversamente”.

Quanto invece ai vaccini, il commissario straordinario per la campagna vaccinale anti-Covid, generale Francesco Figliuolo, a margine della sua visita all’Isola del Giglio per la conclusione della campagna di vaccinazione di massa per le isole minori Covid free ha sottolineato che le dosi “sono assolutamente sufficienti per mantenere il ritmo di 500mila dosi al giorno medie che ci porteranno a fine settembre a raggiungere il traguardo dell’80% degli italiani, vaccinabili, vaccinati. Voglio rassicurare, le dosi ci sono e con queste dosi saremo in grado di assicurare il raggiungimento degli obiettivi”.