Finchè i bambini sono stati fuori dalla paura del contagio una delle paure era arginata. Adesso che invece tra i contagiati ci sono anche i minori la paura è alle stelle. E la tensione aumenta. Come è successo a Curtarolo in provincia di Padova. Dopo la notizia del contagio il nome della piccola di 8 anni è corso di chat in chat e di bocca in bocca.

In un’intervista a Repubblica il papà della bambina racconta di aver spiegato alla sua bambina cos’è il virus che ha preso con parole dolci per non spaventarla: “Questo ho detto alla mia bambina, di non preoccuparsi, perché dentro di lei c’è un fiorellino che non le farà male in alcun modo”. Per l’uomo l’incubo non riguarda solo sua figlia, il contagio è avvenuto durante una cena con la famiglia al completo. Dunque si sono ammalati il padre di 68 anni in terapia intensiva, moglie coetanea positiva, un figlio positivo, l’altro figlio con la compagna negativi, le loro due bambine sono una positiva e l’altra, che ha soltanto 3 anni, negativa.

“Mercoledì mattina alle 9.45 il laboratorio analisi ci ha comunicato che mia figlia era positiva al coronavirus. Non so come ho fatto a reggermi in piedi. Non è facile sentirselo dire, anche se, al momento, mia figlia non ha nemmeno una linea di febbre”. Il papà racconta l’incubo di sapere i propri familiari ammalati, la quarantena tutti chiusi in casa e che nonostante tutto il nucleo sta affrontando l’emergenza con serenità. Ma dice che se in casa la situazione è abbastanza tranquilla “il vero schifo è fuori”.

“Qualcuno del paese ha messo in rete i dati sensibili miei, della mia famiglia, di mia figlia. Non può essere dignitosa una cosa del genere. Non ci può essere una simile caccia all’appestato – racconta a Repubblica – Un’ora prima che il laboratorio ci comunicasse la positività di mia figlia già i nostri nomi giravano in rete. C’è gente irresponsabile che sui social, specie sui gruppi Facebook dei paesi, fomenta odio e paura. Ho già contattato i carabinieri. Le indagini sono in corso”

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