Coronavirus, calano i casi positivi in Italia. Terapia intensiva: mille pazienti in meno in 12 giorni

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Continuano a diminuire i pazienti ricoverati sia in terapia intensiva che in reparto. E’ il dato più importante che emerge nel bollettino del 15 aprile sull’emergenza coronavirus, diramato dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli.

Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 578 decessi (ieri 602) per un totale di 21.645. A guarire sono stati 962 pazienti (ieri 1695) che portano a 38.092 il dato dall’inizio dell’epidemia in Italia. I nuovo contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono stati 2.667 con un numero di tamponi eseguito superiore rispetto ai circa 26mila del giorno prima.

Ad oggi i casi attuali sono aumentati di 1.127 unità nelle ultime 24 ore arrivando a un totale di 105.418 persone. Di queste 27.643  sono ricoverate con sintomi (368 meno di ieri) e 3.079 sono attualmente in terapia intensiva (107 meno di ieri). Nelle ultime due settimane il numero dei ricoverati in terapia intensiva è calato di quasi mille unità: il 3 aprile erano 4.068. Dall’inizio dell’emergenza in Italia i casi totali sono 165.155.

CASO RSA – “Sul tema dei decessi nelle Rsa, l’Istituto Superiore di Sanità sta facendo indagini approfondite. A me- ha spiegato Borrelli in conferenza stampa –  non risulta sia conclusa, quindi a quell’indagine potremo fare riferimento dal punto di vista epidemiologico ma possiamo dire che stiamo inviando i nostri medici nelle Rsa”.

Borrelli ha poi aggiunto che “la somma raccolta sul conto corrente della Protezione civile è ad oggi di 125.522.639 euro, e ad oggi ne sono stati spesi più di 31mln per dispositivi di protezione individuale”.

Utilizzare le mascherine per strada “è fuori raccomandazione” dell’Oms, mentre diverso è il discorso con “il raggruppamento di persone all’interno di strutture chiuse”. Nel capire quando e quante mascherine usare, quindi, molto dipenderà dalle strutture nelle quali i lavoratori torneranno ad operare, e dalla capacità di mantenere il distanziamento. Lo ha detto Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Oms, in conferenza stampa alla Protezione civile.